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giovedì 10 dicembre 2015

5W And 1H


 Aristotele






L'erudizione serve anche per comprendere i processi che portano l'uomo a pianificare le metodologie delle comunicazioni sociali. Il giornalismo anglosassone, ritenuto forse a ragione uno dei migliori, si è dotato di semplici regole per descrivere un fatto di cronaca che deve essere riportato in un articolo e compreso dai lettori. La regola di base prevede la descrizione sintetica del fatto e la sua esecuzione. Le famose 5 dabliu (5W) e one eich (1H) declinano il metodo di descrizione per un fatto di cronaca. L'istituzione delle regole è universale e la sua applicazione puntuale. Quando (when), dove (where), chi (who), che cosa (what), perché (why) ed infine come (how) sono condizioni necessarie e sufficienti per scrivere un articolo giornalistico di reportage. In realtà nulla è stato inventato nell'era moderna e contemporanea, ma l'erudizione di cui sopra espropria la paternità del metodo attribuito agli odierni addetti del settore. Già la filosofia classica del V° e IV° secolo A.C.  concepì e descrisse i metodi di comunicazione degli umani accadimenti, cesellati e perfezionati in modo certosino dal più pignolo dei filosofi: Aristotele. La raffinazione moderna, indubbia ed efficace, è data unicamente dall'evoluzione del linguaggio derivato dal pensiero logico e analogico della mente umana e dall'impiego delle moderne tecnologie.
Un lungo processo millenario antico come l'essere umano: nulla si crea e tutto si evolve.

martedì 1 dicembre 2015

Blood And Thunder

Siona Tali "Jonah" Lomu tratto da: https://it.wikipedia.org/wiki/Jonah_Lomu#/media/File:Jonah_Lomu_Cardiff_cropped.jpg

 A Fable Of Rugby





The breeze on grain
The force of train
Quick as the sound
Agile as the hound
The end of a life
In a glory rife

lunedì 16 novembre 2015

lunedì 26 ottobre 2015

Il Discorso Della Montagna

Dipinto di Carl Heinrich Bloch - Tratto da Wikipedia



Gli afflitti, i miti, i giusti, i misericordiosi, i puri, i pacificatori, gli innocenti, i perseguitati. Questi sono gli esseri umani che riceveranno una ricompensa che si presume eterna. Eppure, addentrandoci nella ricerca oltre il messaggio teologicamente divino, rimane appurato che le categorie umane elencate nel disorso della montagna sono, sintetizzando, alla base dell'etica occidentale. Tali sono anche le umane virtù che si trovano in molti dialoghi platonici e ancora, forse il trattato filosofico più attinente, nell'"Etica Nicomachea" del pedantemente cavilloso Aristotele. Semmai si denota nella cristologica apologia di dette categorie un'estensione accentuata su comportamenti umani che nel periodo pagano avevano meno o nessuna considerazione rispetto al messaggio evangelico. Si osserva che delle tre religioni monoteiste, quella cristiana è l'unica che riprende ed amplia in modo così attinente concetti etici che sono alla base del nostro sistema morale che regola le relazioni sociali ed interpersonali, nonchè presupposto di buona parte degli attuali ordinamenti giuridici applicati in occidente. Analizzandole più dettagliatamente, le beatitudini rivelano l'essenza dei principi su cui si basano le fondamentali regole comportamentali accettate ed applicate nei paesi a più alto tasso di sviluppo sia economico che sociale. La laica condivisione di comportamenti eticamente accettati e proventienti da lontane origini di remote civiltà mediterranee hanno plasmato il nostro sistema di vita collettiva adeguando antiche regole etiche agli attuali principi del bene comune. Tra esse comunque, ma non tutte, ci sono ovviamente disposizioni morali di carattere universale applicate nella maggior parte delle nazioni dell'intero mondo e presenti, seppur in modo variegato, nei rispettivi codici legislativi. Rimane comunque un'evidente sovrapposizione nelle regole sociali dei paesi occidentali tra l'enunciazione dei principi delle beatitudini e le laicissime convenzioni su cui esse si basano.

giovedì 22 ottobre 2015

Felicità Paradossale

Immagine tratta da : www.complexlab.it






L'acquisizione di beni oltre un certo limite di sussistenza riduce in modo drastico il livello della felicità percepita.  (Paradosso di Easterlin)


lunedì 19 ottobre 2015

Finta Sapienza


Immagine tratta da http://emmanuelstorage.com/2013/09/21/maschera-nietzsche/







L'ipocrita finge di ignorare quello che sa 
e ostenta di sapere quello che ignora.

lunedì 12 ottobre 2015

Ardente Desiderio (Summis Desiderantes Affectibus)

Immagine tratta da: www.wikipedia.org

Papa Innocenzo VIII   (Giovanni Battista Cybo)







Su codesto ardente e supremo desiderio
S'illuminarono le buie notti dei continenti
Su sentenze promulgate dal sacro presbiterio
S'accesero le oscure pire dei martiri penitenti 



venerdì 9 ottobre 2015

Ambiguità Semantiche

Disegno tratto da: www.canstockphoto.it

E' appurato che ci sono situazioni reali e  situazioni supposte. 
Le reali si inseriscono in un ambito di verità.
In un  ambito diverso si inseriscono le supposte.

sabato 12 settembre 2015

Caos Defatigante

Tratto da http://www.savoldelli.net/mandelbrot/lorenz/lorenzpag1.html


Diagramma di Lorenz




Un alito di vento alimenta l'uragano.


 

lunedì 31 agosto 2015

Dispari Opportunità

Vignetta tratta da: mauropresini.wordpress.com







 
Se una donna sposata viene assassinata il primo ad essere sospettato sarà, a ragione, il marito.

Se un uomo sposato viene assassinato l'ultimo ad essere sospettato sarà, a torto, la moglie.

by Eugenio Acran

 

venerdì 14 agosto 2015

Dialogo Binario

Foto by Eugenio Acran


Il treno correva sulla verde pianura. Lo sguardo dell'uomo magro e distinto dalle tempie canute seduto di fronte inseguiva fugace lo scorrere veloce del tempo. Le ossute mani abbandonate in oblio sembravano scolpite dal marmo. Al frenare possente del mezzo, il libro poggiato al suo fianco si eiettò ai miei piedi. Rapida la raccolta e con incosapevole curiosità sommessamente ne declamai il titolo: 'Fisica e Metafisica'. 
L'anziano colse l'attimo e attaccò il dialogo:
"Le piace la fisica?".
La domanda fu posta in modo volutamente indagatorio come di persona informata dei fatti. 
"Sì", laconica risposta.
Incalzò con leggero climax: "Si occupa di scienza?". 
Pensoso attesi e poi risposi: "No, di economia". 
E lui con sottile sorriso: "L'economia non è una scienza?". 
Io: "Dipende."
Lui: "Dipende da cosa?"
Io: "Utilizza la matematica per i modelli, la statistica probabilistica per le previsioni ma è soggetta ad una variabile indipendente che si chiama emotività collettiva che ne condiziona fortemente l'andamento stravolgendone spesso sia i modelli che le previsioni. Questo la esclude dalle scienze esatte e la confina tra le discipline ibride di indeterminazione."
Lui: "Ma lei è convinto che tutta la scienza sia esatta?"
Io: "Mi sembra di aver capito per quello che ho letto che, da Galilei in poi, si siano stabilite delle regole ben precise per definire cosa sia la scienza."
Lui: "E quindi?"
Io: "Penso di sì. Una teoria scientifica è corretta e affidabile quando le sue previsioni sono confermate dagli esperimenti che devono essere osservabili e replicabili in tempi e luoghi diversi."
Lui: "Si è mai interessato di fisica della materia?"
Io: " Sì, ho letto in proposito delle divulgazioni di alcuni scienziati e mi sembra di aver capito che la materia è molto complessa e di difficile comprensione."
Lui: "La ritiene quindi una scienza esatta, confortata da esperimenti scientifici che danno risultati certi e replicabili e non soggetti ad errori?"
Io: " Mi scusi ma, come le ho già detto, io non sono un fisico e nemmeno un matematico e a questa domanda francamente non so darle una chiara risposta. Ritengo comunque che la scienza in generale ed anche la fisica della materia abbia raggiunto un livello di conoscenza provato e replicabile che ha permesso alla civiltà umana una sorpredente evoluzione tecnologica. Tutto qui."
Lui: "Scusi se insisto, ma ritengo la sua opinione importante perchè rappresenta il concetto che una persona colta ha in generale della scienza. Le chiedo quindi, sempre a proposito della fisica della materia, se ha mai sentito parlare del principio di indeterminazione di Heisenberg."
Io: "Beh, intanto la ringrazio per la sua opinione positiva sulla mia cultura e le confermo che conosco, ovviamente per linee generali, il principio di indeterminazione."
Lui: " E i teoremi di incompletezza e di inconsistenza di Godel, ne ha mai sentito parlare?"
Io: "Sì, ho letto qualcosa a riguardo e mi sembra di aver capito che i teoremi confermino l'incapacità della matematica di risolvere tutti i problemi di logica in esso contenuti. In pratica, se non erro, è illusorio concepire la soluzione di tutti i problemi che possono essere posti matematicamente in quanto essa stessa non è in grado di dimostrarne la completezza e cioè di verificarne la soluzione oppure la non soluzione. Esiste quindi una terza via che porta ad una indecidibilità dei risultati.  Spero di ricordare bene."
Lui: " Sì, in linea generale direi che ha le idee abbastanza chiare. E allora, che cosa deduce da tutto ciò? Ritiene che la fisica della materia e la lingua da essa utilizzata, cioè la matematica e l'aritmetica, siano scienze esatte? Lo sa perchè le faccio questa domanda, perchè nelle teorie scientifiche ci sono alcune ritenute classiche che sono deterministiche e altre invece che sono probabilistiche perchè introducono il concetto di quanto di energia. La teoria della fisica della materia nell'infinitamente piccolo che più esattamente è riuscita a pronosticare la forma ed il comportamento di essa è la teoria dei quanti di energia introdotta all'inizio del '900 ed essa è una teoria probabilistica proprio per il principio di Heisenberg. Di converso, la teoria della relatività di Einstein è una teoria classica deterministica in quanto considera la forza della gravità, nell'infinitamente grande come l'universo, come una forza di cui si è in grado di determinare esattamtente e non probabilisticamente il comportamento che in essa provoca la materia come massa."
Io: "Mi scusi, ma tutto questo cosa c'entra con il suo libro sulla fisica e metafisica? La fisica è scienza e cioè natura, con le sue teorie e il suo chiaro metodo di dimostrazioni che sono leggi imprenscindibili, mentre la metafisica è tutto ciò che non è naturale e quindi soprannaturale e non dimostrabile."
Lui: "E no. Non è proprio così. Nel senso che la sua distinzione è valida per il metodo, ma non per la causa prima di tutte le cose. Mi spiego. La teoria della relatività che riguarda la forza di gravità il cui campo è applicato alla meccanica dell'universo è una teoria che porta inequivocabilmente a delle singolarità. Una singolarità è un punto spazio-temporale in cui le leggi della gravità non sono spiegabili o, meglio, non sono misurabili. La teoria prevede che tutta la materia e l'energia dell'universo siano state contenute in un unico punto spazio-temporale da cui ha avuto origine il tutto tramite quella potente detonazione che si chiama Big Bang. Ora in quel punto ci sono tre cose che la teoria della relatività generale non è in grado di spiegare. La prima è che in quel punto ci doveva essere una temperatura di calore infinita, la seconda è che la gravità doveva avere un forza attrattiva con curvatura infinita e che il tempo doveva avere un valore nullo. Ebbene questa è una singolarità che potremmo oggi studiare esserci anche nei famosi buchi neri presenti nell'universo. La difficoltà della teoria sta proprio in quei valori di infinito e di nullità che non sono spiegabili in termini matematici e cioè utilizzando quel linguaggio della natura dell'universo che, guarda caso, non è in grado di dimostrare nemmeno la sua coerenza tranne dimostrare solo, e non è poco, la sua indimostrabilità. Questo prevede un intervento extra scientifico e che odora di metafisica. Un qualcosa di esterno che ha determinato il tutto con un procedimento esatto e di cui il metodo è unico e completamente coerente e a cui noi miseri umani dovremmo tendere a scoprirne l'intera trama. Viceversa la teoria quantistica della materia, dell'infinitamente piccolo, composta di quark, elettroni, bosoni, mesoni e quant'altro definiti come onda-particella, è una teoria discontiuna in cui l'energia agisce a quanti, cioè a pacchetti di impulso e su un campo d'energia in cui di ogni singolo elemento o si conosce esattamente la sua posizione oppure la sua velocità, come dice la teoria di Heisenberg. In definitiva la teoria ammette solo la capacità di determinare probabilisticamente la trasformazione della materia in base a posizione e velocità date dall'energia contenuta, ma non di conoscere esattamente tale processo. Tale teoria ha un pregio grandissimo e cioè quello di escludere le singolarità in quanto non è deterministica ma probabilistica e quindi, paradossalmente, può evitare di ricorrere ad un evento esterno metafisico in quanto non ci sarebbe mai stato nessun Big Bang. Gli infiniti non esistono in quanto la teoria non è continua, ma discreta a pacchetti ed il tempo assume il valore del campo di energia in esso contenuto. Questo, sia ben chiaro, non ha implicazioni teologiche ma solo scientifiche che hanno il notevole pregio di distinguere ben chiaramente la linea di demarcazione tra fisico e metafisico. Inoltre, la teoria della relatività di Einstein è un'eccellente teoria che ancora oggi è valida in quanto soddisfa tutte le previsioni in essa contenute ed è attualmente l'unica teoria che spiega  in modo soddisfacente la meccanica gravitazionale dell'universo. Si arriverà, forse, ad una teoria completa del tutto quando anche la teoria della relatività generale diventerà una teoria quantistica della gravità che esclude le singolarità.
Ora sono arrivato a destinazione e devo scendere. Le dò in omaggio questo libro e se trova qualcosa di non conforme a ciò che le ho detto, scriva all'editore di dire all'autore di modificarne il contenuto in base, sia ben chiaro, ad un riscontro oggettivo provato scientificamente."
Non ebbi nemmeno il tempo di replicare che il distinto e attempato signore era già confuso con i passeggeri che scesero a quella importante fermata.
Aprii la prima pagina del libro e vi trovai una dedica:
"Al mio esimio ed indimenticabile mentore della fisica professor Alberto Rossi*.  Il suo alunno Marco Baldi*."

* Nomi di fantasia



martedì 16 giugno 2015

G.U.T.

Foto tratta da: www.meteoweb.eu

"Great Unified Theory" (GUT), la grande teoria unificata, essenza della ricerca umana e miraggio della definitiva risposta all'ontologica domanda sempiterna: perché esistiamo? Sì, unificazione dei campi di forza, molteplici vibrazioni delle superstringhe che creano e trasformano materia ed energia. Il tutto in un'unica soluzione che definisce e comprova l'interazione delle onde-particelle nell'ambito delle leggi della meccanica quantistica. Si sperimenta l'effetto transitivo della simmetria per cui ciò che appare sono le innumerevoli facce della stessa cosa definita da un'unica legge. Il sapere si conforma alla conoscenza del nostro fisico esistere tramite la molteplicità di un unicum in una fusione dell'ossimoroco paradosso filosofico della sfera di Parmenide con il panta rei di Eraclito. 
Per la fisica.

GUT, ovvero "Great Unified Theology".  
L'uomo, nella necessaria motivazione esistenziale, si rivolge all'ignoto, alla non falsificabile interdizione epistemologica della scienza. Assume credenze e invoca devote preghiere alla divina essenza per valicare il limite vitale imposto dall'incomplezza e dall'inconsistenza. Il Supremo è il puro unico spirito e le sue molteplici rappresentazioni sono le vibrazioni sincretiche di tutte le teologie. L'uomo, nei suoi articolati popoli, nelle diverse peculiari etnie, singolare indigeno apolide terrestre, depone la sua fede extraterrena in un'unica ed onnipotente trama divinatoria.
Per la metafisica.

mercoledì 3 giugno 2015

Tragica Ironia Spagnola



Immagine tratta da http://www.lticdonmilani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=63



Fece orrenda strage il morbo pandemico spagnolo. Milioni di cadaveri furono sepolti, ma altri godettero di maggior grazia superando le spire malefiche. Il racconto orale narra una vera vicenda vissuta in un romito luogo di campagna nell'anno domini 1919. Una ragazzina, di tre amiche inseparabili appena adolescenti testimoni dell'olocausto mondiale della grande guerra, contrae l'infame. Sbigottimento ed incertezza delle altre, ma scelte differenti. La prima, travolta da pauroso panico condiviso, nega qualsiasi contatto. L'altra, mossa da pietosa e struggente amicizia, reca ogni giorno conforto al sofferente giaciglio. Dopo alcune settimane si compie il prodigioso miracolo e l'allettata risana e torna a nuova vita. Si teme ora per la compagna devota all'opera di carità ma, forse per divina intercessione o per umana costituzione, rimane immune. S'avvera invece l'inverosimile e la terza contrae malattia e dopo alcune settimane decede. Nessuna morale viene dedotta. Nessun proclama intriso di falsa ideologia altruista. Rimane il doloroso pianto di due amiche ed il ricordo perenne della loro amicizia spezzata da infausto fato.
L'immune donna era mia nonna.

mercoledì 20 maggio 2015

Abominio Galileiano

Galileo Galilei - Hulton Archive / Getty Image 

Lo sguardo dentro all'occhiale del cannone non lasciò dubbi e Giove 
si beava delle movenze delle sue amanti che attorno a lui danzavano. 
Di Gea quindi, la madre terra, si ripudiava il centro a cui tutto orbita. 
L'accusa fu veemente non solo per l'oltraggio al sacro scritto, 
congetture teologiche di senso divino, ma per la detronizzazione del 
temporale potere ponendo l'uomo universalmente a margine
Non più centro e nemmeno periferia, ma ogni luogo in nessun centro.
L'abominio del verbo vilipeso sottendeva silente l'insostenibile attributo 
del dominio clericale la cui inneggiante univoca podestà veniva così 
demolita con reductio ad absurdum per decentramento del massimo sistema.
Condanna a memoria dell'infame abiura.

martedì 12 maggio 2015

Dettami Filosofici Di Sopravvivenza

Immagine tratta da www.popsophia.it











Applicare sufficiente epicureismo per non scadere nel cinismo mantenendo un buon scetticismo per evitare idee platoniche da eludere pariteticamente utilizzando una discreta retorica  priva di sofismi e senza ostentare uno smodato orgoglio stoico o gli eccessi del piacere cirenaico. 



lunedì 11 maggio 2015

martedì 5 maggio 2015

Idee Circolanti

foto by Eugenio Acran









Un angelo rubicondo
Asserì che non è tondo 
Ma piatto, stretto e fondo

Un demone di Caldea
Sostenne la stessa idea
E lo chiamò Pangea

Un dotto di stirpe umana
Osservando il panorama
Ossequiò la stressa trama

Un navigante audace
Prendendo le distanze
Ne trovò le circostanze






lunedì 4 maggio 2015

Ignorante Saggezza

Foto by Eugenio Acran











Adolescente udii un'aporetica omelia nella quale il celebrante, con impressionante climax tenorile, conclamava che il nostro pianeta era in grado di produrre alimento per sessanta miliardi di individui, ma incapace di sfamarne totalmente meno di una tenue porzione decimale. All'epoca il censimento del mondo enumerava circa la metà della popolazione odierna, più che raddoppiata in pochi decenni. 
La stupefacente meraviglia non era data dalla declamazione della colossale cifra, ma dalla totale assenza di un quadro futuribile cronologicamente sostenibile. La domanda sorgeva urgente: "Eppoi?".  
La denuncia dell'immarcescibile umano egoismo si compiaceva della soluzione finale del quesito  con l'affidarsi ciecamente al dono elargito dalla  trascendente carità metafisica della Divina Provvidenza. 
Il dotto e teologico verdetto mi suscitò l'aforistica menzione permeata di ignorante saggezza della mia  cara e vecchia nonna: "aiutati che il cielo ti aiuta!", convinzione che non dal "cielo" dovesse cadere la Divina Soluzione, ma dall'umano pensiero infuso proprio dalla Divina Provvidenza di cui essa stessa ne è donatrice. Confutare la vana speranza di evitare un progressivo deterioramento dell'umana condizione declinante in una definitiva catastrofe terrena affidandosi solo all'attesa di un segno celeste non è irreligioso o abominevole, ma responsabilmente dovuto. Il concetto del limite pone problemi non teologicamente risolvibili, ma ricerca umane soluzioni che superino le future congetture esistenziali. Il Divino, per chi crede, è immensamente sapiente non per le miracolistiche provvidenze metafisiche, che si affidano a speranze di sopravvivenza probabilistica, ma nell'avere infuso nell'uomo antropologicamente evoluto una mente razionale capace di discernere il bene dal male e di comportarsi con logica conseguenza. La trasmutazione umana da inerte potenza ad attore agente è, a mio avviso, confacente alla Volontà Divina, che condanna l'inagibile attesa taumaturgica e premia la propositiva volontà produttrice.
Preci sì, ma di ben fare.


mercoledì 29 aprile 2015

Pro Iscariota

Bacio di Giuda, copia del mosaico della basilica di San Marco, Venezia.

Non la si nega a nessuno e la si deve pur fare. La causa deve soggiacere a studiosa analisi e una difesa d'ufficio del reo confesso ne conforma per anagogia un'opera di bene. L'istruttoria d'accusa è pesante e le prove schiaccianti. La difesa riserba molteplici giustificazioni così evidenti che si potrebbe aspirare alla piena assoluzione non per insussistenza dell'atto in sè, presenti in loco numerosi ed autorevoli testimoni, quanto per l'inconsistenza del movente ultimo. 
Ci sono attenuanti oggettive e soggettive. 
Le prime sono appesantite dall'intenzionalità dell'imputato, cosciente del gesto compiuto, ma depotenziate dalla convinzione che l'elevato rango e il pregiato lignaggio del tradito ne avrebbero determinato il suo completo trionfo. L'attesa per l'inviolabilità del Supremo fu disillusa dai silenzi della sua difesa.  Il collegio d'accusa ne esaltò la falsa empietà e fu tortura e morte. Il traditore ha venduto la propria delazione per apostasia del verbo, inibendo il fine eterno del divino e mirando alle corruttibili umane grandezze.
Le seconde sono scriminanti di grado integrale.  Si ostenta l'azione precetta del servo arbitrio in cui tutto é supposto e nulla si oppone. Per conformità profetica, se non lui, altro agente avrebbe agito. Si attenua così il reato per l'oggettiva e meccanica azione del motore che ne annulla l'intento. L'illusione di possedere le piene facoltà mentali in grado di attuare il massimo grado di liberalità ne dissolve la gravità. Il mancato sospetto di assenza di libero arbitrio ne determina, forse, l'umana innocenza.
In attesa di inappellabile verdetto :  Il Giudizio Universale.

martedì 21 aprile 2015

Imagine

Franz Xaver Winterhalter:  madame Barbe de Rimsky-Korsakov






In the next life
I wish you were by my side
In another time
I wish you were my life



lunedì 20 aprile 2015

Il Paradosso dell'Arca

Foto by Eugenio Acran



Il diluvio universale aveva l'intento di punire l'umanità peccatrice salvando solo chi era giusto davanti agli occhi di Dio.  
Noè sceglie le coppie di animali che poi successivamente, nell'era del post diluvio, dovranno ripopolare la terra. Noè però, a sua insaputa, ospiterà nell'arca anche specie di esseri viventi a lui sconosciuti: i virus e i batteri. Probabilmente molti di loro sopravvissero anche al di fuori dell'arca, poiché l'acqua, anche se abbondante e scrosciante, non è certo causa di annegamento per queste specie di organismi. Ovviamente anche per molti pesci il diluvio non rappresentò un problema. Ci fu quindi una forma discriminatoria nell'ancestrale disegno dell'ira divina in relazione alla sopravvivenza organica di alcune specie animali? Ipotizziamo che l'arca si fosse rovesciata e che tutti i suoi membri fossero periti  nell'immane disastro, chi avrebbe abitato poi il nostro pianeta? L'evoluzione genetica della vita terrestre avrebbe poi seguito la stessa strada intrapresa nel periodo antidiluviano? Davvero l'uomo è l'essere posto al centro dell'attenzione divina? Una specie animale intelligente che si è evoluta in un piccolo pianeta agganciato ad una stella di media grandezza posta in un'area periferica di una delle innumerevoli galassie disseminate nello sterminato universo, può rappresentare la perfezione del creato? Perché attendere cinque miliardi di anni prima di creare l'uomo? Perché tante ere geologiche e tante specie animali diverse comparse e poi annientate? Perché tanta ridondanza  per un piccolo niente? L'intelligenza umana è proporzionale al suo merito e l'anima ne è un suo derivato? Siamo intelligenti perché abbiamo l'anima o siamo animati perché siamo esseri intelligenti? 
Il disegno di Dio, se esiste,  è misterioso, ma ancora più misterioso è il metodo con il quale la sua mano ne traccia la forma che ne è poi l'unica sostanza.

sabato 11 aprile 2015

Miraggi Solari


Titano, satellite di Saturno


Tra 5 GigaAnni, 
Gea annientata, 
Titano brillerà di nuova luce 
e sarà altra ed effimera vita.

giovedì 9 aprile 2015

lunedì 16 marzo 2015

Il Regolo



Franceso Mazzola Parmigianino - Disegno di giovane donna









Rime dorate
Dissolvono le voci
Perenni dirupi
Dissanguano le menti

Cupi retaggi
Avvolgono gli inganni
Grida nel vuoto
Distolgono gli sguardi

Veglie notturne
Dissipano le ipotesi
Rari passanti
Calpestano il passato

Diafane idee
Trapassano il mondo
Menti salienti 
Disegnano il futuro

By Eugenio Acran

giovedì 5 marzo 2015

Per Un Amico




Foto di Eugenio Acran






 
 
 
La morte è come un viaggio.
Sei solamente andato da un'altra parte.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu. 
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora. 
Ti chiamerò con il nome che ti ho sempre dato, che mi è familiare.
Ti parlerò nello stesso modo affettuoso che abbiamo sempre usato. 
Non cambierò tono di voce non avrò un'aria solenne o triste. 
Continuerò a sorridere per tutto ciò che ci faceva divertire. 
Di quelle piccole cose che tanto ci prendevano.
Penso sempre alla tua serenità e al tuo modo ironico di affrontare la vita.
Pronuncerò il tuo nome come se tu fossi qui vicino a me.
Senza alcuna esitazione o malinconia.
La vita conserva il significato che ha sempre avuto per noi: semplicità.
Una catena integra che non si spezza. 
Ritroverò il tuo spirito. 
Il nostro sorriso sarà la nostra pace.

Liberamente tratto da Sant'Agostino di Tagaste vescovo d'Ippona




martedì 3 marzo 2015

Dalla Parte Di Uria

a) Epitome      Il re d'Israele, Davide, si invaghisce di Betsabea, stupenda moglie di Uria l'ittita che è uno dei suoi più valorosi ufficiali. Mentre costui è al fronte in guerra conto gli Ammoniti, il re se ne sta nella sua reggia a Gerusalemme e, travolto dalla visione della donna che fa il bagno, la invita discretamente a corte e la impalma nel suo talamo. Tutto filerebbe liscio se la donna non restasse incinta. Davide teme lo scandalo che potrebbe travolgerlo e fa richiamare dal fronte Uria con la scusa di consegnarli un messaggio per Ioab, il capo dell'esercito. Quando Uria arriva a corte il re lo invita ad andarsene a casa per prendersi un po' di riposo e restare con la propria moglie prima di ripartire. Uria non intende assolutamente andarsene a casa e giacere con la propria moglie mentre i suoi compagni sono al fronte in pericolo di vita. Pianta la tenda nei pressi della reggia e attende gli ordini. Davide risolve la faccenda consegnando ad Uria una missiva segreta da consegnare a Ioab. L'ordine segreto dato al comandante in capo è quello di mandare Uria in una missione di guerra impossibile dalla quale ritornerà solamente morto. E ciò avvenne. 
Per Davide il problema è risolto, ma non per Dio che gli fa comprendere l'orribile peccato commesso tramite il profeta Natan. Davide si pente e Dio lo perdona. Da Betsabea, che diviene sua moglie, avrà il figlio Salomone che regnerà dopo di lui e dalla sua stirpe, secondo il cristianesimo, discenderà il Messia.

b) Deduzione  Da ciò si può comprendere la grande differenza tra giustizia divina e giustizia umana.

c) Epilogo         Di Uria più nessuna notizia, nemmeno dal cielo.  
                         
d) Commento   Io sto dalla sua parte.

lunedì 23 febbraio 2015

Manifesto Futurista

"Il Ciclista" - Dipinto di Mario Sironi



Corre veloce l'ignoto
Tuona il cannone in trincea
S'alza come un'alta marea
Che travolge il callido moto

Testamento Ontologico

Foto tratta da : www.meteoweb.eu 


Non c'è traccia di noi 
Nessuno ne parla
Fervente speranza
Delude l'illuso
Dell'essere immanente
Che trascende nell'ente
Nell'inganno del tempo
Nell'eterno infinito