Lo sguardo dentro all'occhiale del cannone non lasciò dubbi e Giove
si beava delle movenze delle sue amanti che attorno a lui danzavano.
Di Gea quindi, la madre terra, si ripudiava il centro a cui tutto orbita.
L'accusa fu veemente non solo per l'oltraggio al sacro scritto,
congetture teologiche di senso divino, ma per la detronizzazione del
temporale potere ponendo l'uomo universalmente a margine.
Non più centro e nemmeno periferia, ma ogni luogo in nessun centro.
L'abominio del verbo vilipeso sottendeva silente l'insostenibile attributo
del dominio clericale la cui inneggiante univoca podestà veniva così
demolita con reductio ad absurdum per decentramento del massimo sistema.
Condanna a memoria dell'infame abiura.
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