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giovedì 26 luglio 2018

Il Verdetto Di Caifa



"Il gran Sacerdote Caifa condanna Gesù":  quadro di Giuseppe Del Grosso






Leggo dal Vangelo il passo dell'evangelista Marco 14, 61-62-63 relativo all'inizio della passione quando Cristo si presenta davanti al Sinedrio di cui è sommo sacerdote Caifa. 

Caifa chiese: "Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio Benedetto?"
Gesù rispose: "Io lo sono! E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo."
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: "Che bisogno avete ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia, che ve ne pare?"

Di tutto ciò non avevo ben inteso di quale bestemmia parlasse Caifa. Di un uomo che si proclama Figlio di Dio? Della sua venuta alla destra della Potenza del Padre?
Tralasciando il fatto che Gesù avesse fatto molti proseliti a scapito della platea dei seguaci dei sacerdoti e rammentando che le loro vite erano colluse con il potere temporale, supportate da manifeste ipocrisie e portatrici di arroganti prevaricazioni, restava il fatto di capire in che cosa esattamente consistette la bestemmia che indusse, con la plateale stracciata delle vesti, a dichiarare con tanta enfasi una simile affermazione come un gravissimo peccato.
La risposta la trovai nella teologia ebraica la quale considera il Messia, il Mashìach degli Ebrei che significa "Unto", come colui scelto e inviato da Dio, che verrà a salvare il mondo, a scacciare il maligno, a portare per sempre la pace su tutta la terra, a riunire tutto l'esodato popolo d'Israele sparso per il mondo nella terra promessa e che ricostruirà il tempio di Gerusalemme. Si deduce facilmente che molti degli indizi inducono i cristiani a indicare che tale Messia sia proprio Gesù. C'è però una differenza sostanziale che porta a una distinzione abissale tra il Gesù cristiano e il Mashìach ebraico: la Divinità. Scritta proprio con la maiuscola perchè non è una divinità qualsiasi, ma Dio in persona e più precisamente, secondo la teologia cristiana della Trinità, tre persone in un'unica sostanza. Ecco rivelata l'esclamazione di Caifa sulla bestemmia di Cristo: si è proclamato Dio. Yahweh, Il Dio ebraico, che conincide con il Dio cristiano e con l'Allah musulmano, è unico. Per Caifa il fatto che Gesù si proclami figlio di Dio e quindi, per generazione, Dio lui stesso è, secondo la teologia ebraica, un'eresia incommensurabile. Il Mashìach che loro aspettano sarà un uomo, nato da un essere umano maschile e da uno femminile e che non avrà assolutamente nulla di divino, ma sarà scelto e unto da Yahweh per portare la salvezza nel mondo. Da questo punto di vista la teologia ebraica che rivela e annuncia un dio unico anche come persona è più vicino al credo islamico che indica Allah come unico essere divino onnipotente.
Per questo granitico e inossidabile dogma Caifa indusse Gesù a proclamarsi per quello che lui diceva di essere: figlio di Dio cioè Dio lui stesso. 
Una colossale bestiammia al cospetto del credo ebraico.