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mercoledì 14 dicembre 2016

Oltre L'Orizzonte Degli Eventi





Il signor Gino è un distinto signore di cultura che ha compiuto 94 anni e la cosa interessante è sentire i suoi discorsi in merito alla visione della vita quando si raggiunge una longevità come la sua.  Riporto in poche righe i concetti fondamentali del suo pensiero.

"Arrivato a questa veneranda età in buona ma precaria salute, con diversi acciacchi e con la mia limitata mobilità che mi constringe a rimanere quasi sempre entro le mura della mia abitazione, mi faccio una domanda che sicuramente non ha risposta: perchè tutto questo? A cosa è servito vivere? Se dovessi fare un paragone potrei considerare la mia vita come una stella che sul finire dei suoi giorni scomparirà risucchiata entro un buco nero. Sì, un buco nero posto oltre l'orizzonte degli eventi che hanno contraddistinto la mia vita e dal quale non uscirò più e nel quale non so che cosa troverò, se qualcosa troverò. Sono stato un pessimo credente, ma credente, e ora tutto mi sembra così lontano ed opaco che qualsiasi religione degli uomini non può giustificare la visione totale della vita come mi appare ora. C'è qualcosa di più grande ed immenso delle credenze metafisiche in cui noi umani crediamo, qualcosa che si potrebbe paragonare al nulla assoluto. La solitudine di un deserto è minore rispetto alla morte che ha aleggiato attorno alla mia vita. Nessun compagno mi è sopravvissuto. E' scomparsa un'intera generazione e i ricordi sono ora come diafani sogni appartenuti ad una vita altrui di cui io sono stato casualmente testimone. Le mie posterità hanno un significato limitato considerato l'incommensurabile valore del tempo. L'uomo è nulla rispetto al tutto del mondo universo e tutte le ansie, le preoccupazioni, le gioie, i dolori, le vittorie e le sconfitte sono come alcuni piccoli granelli di polvere nell'infinito dominio del cosmo. Molto ho avuto, ma nulla rimane. Aspetto una fine sperando non sia un nuovo inizio. Un ciclo continuo sarebbe il peggiore degli inferni. Non anelo nemmeno, come molti vecchi vorrebbero, tornare indietro nel tempo perchè qualsiasi strada tu prenda ti porterà sempre nel nulla ove ora mi trovo. Se fossi morto da giovane sarebbe stato diverso? Dove vanno a finire le anime di quelli che non hanno vissuto? Che significato ha avuto la vita di un bambino nato morto?  La medicina, il benessere economico e la scienza che mi hanno permesso di vivere finora sono veramente benefiche? Beneficio è morire sani alla mia età? Chi vorrebbe una vita eterna è sicuro di non volere un'eterna condanna? La natura è ciò che siamo quindi anche la morte è natura, si dice infatti morire di morte naturale. Ma morire di morte artificiale sarebbe diverso? Voi che siete giovani non vi affannate a cercare qualcosa che non c'è, a desiderare di più oltre quello che serve per sopravvivere. Abbiate cura, se avete la sfortuna di vivere a lungo, di non porvi domande inutili come le mie, altrimenti non avrebbe senso vivere. Nonostante ciò e nonostante tutto è valsa la pena vivere una lunga vita per porsi queste stupide domande? Aspetto con fastidio risposte che non verranno mai e forse la morte sarà l'unica vera consolatrice."

martedì 13 dicembre 2016

In-Certe Ingiurie





Le ingiurie che si usano in-certe occasioni sono spesso, per chi le usa, di incerte origini e di significati che si perdono nella notte delle fonti linguistiche.
C'è però chi ha tentato di dare un significato logico alle parole ingiuriose di uso comune. Ne faccio un breve elenco analizzandone l'origine e le principali caratteristiche.

Imbecille: si dice di persona che non ha sviluppato completamente le sue piene facoltà mentali rimanendo ad uno stadio di infantilità (imbelle) più o meno arretrato. Il soggetto portatore di imebcillità non ha coscienza delle sue ridotte facoltà e si comporta di conseguenza con esiti negativi sulle azioni da lui attuate e sulle proposizioni da lui espresse. Si dà dell'imbecille a chi sostiene un ruolo non all'altezza delle qualità richieste o a chi pronuncia discorsi di cui non comprende appieno il significato e il luogo o ne distorce l'esito per incapacità intellettiva. Gli imbecilli sono persone estremamete dannose quando ricoprono ruoli pubblici da cui dipende la qualità della vita altrui.

Cretino: pur storicamente considerato come difetto di persona ammalata di cretinismo derivante da disfunzioni ghiandolari che riducono le capacità intellettive delle persone che ne sono affette, oggi l'epiteto ha assunto un significato e un ruolo semantico un po' diverso. La frase rivolta ad una persona a cui si dice di "non fare il cretino" parte dal presupposto che il soggetto interessato assume un comportamento volutamente cosciente per deridere l'intorlocutore o fare presa su una o più persone. Tale atteggiamento è palesemente provocatorio e/o metaforico per attirare l'attenzione. Spesso però il cretino, comportandosi da cretino, determina l'irritazioni dei suoi interolcuri che declamandone la cretineria lo mandano spesso a quel paese.

Deficente: persona affetta da deficit (mancanza) fisica o intellettiva. L'offesa vale solo per il caso della deficenza intellettiva. Nella prassi medica la deficenza intellettiva ha origini e cause che possono derivare da traumi, malattie, sofferenza in gestazione o altre cause di natura organica o epidemica in età infantile. Il soggetto con deficenza intellettiva non ha coscienza della sua menomazione, mentre ne ha piena consapevolezza il deficente fisico con normali capacità intellettive. L'offesa è ritenuta pesante se rivolta a persona normo dotata in riferimento alle sue facoltà mentali.

Scemo: a differenza del deficente, lo scemo ha unicamente ridotte facoltà mentali. Egli non è cosciente della sua menomazione. La condizione di scempiaggine è manifesta fin dalla nascita oppure la si assume dopo grave malattia o forte trauma. Lo scemo è spesso persona stravagante che agisce fuori dagli schemi sociali provocando ilarità o, più raramente, compassione. Noto nelle piccole comunità, è figura caratteristica definita come "scemo del villaggio" persona accettata e di solito, ma non sempre, ben voluta nel contesto sociale in cui vive. "Non fare lo scemo" rivolta a persona normodotata è sinonimo di "non fare il cretino" di cui sopra e di cui ne ha coscienza.

Stupido: derivazione dello stato mentale di stupore, l'appellitivo esaurisce unicamente in questa radice il suo significato. Lo stupido è una persona sprovveduta che non capisce le situazioni che lo coinvolgono e i conseguenti comportamenti che deve tenere. Lo stupido è anche persona che esprime proposizioni fuori luogo dal contesto logico in cui vengono dette. Lo stupido è spesso persona superficiale che non studia o apporfondisce le argomentazioni relative al contesto sociale in cui  egli è coinvolto. Per questo motivo si usa il termine di "fare la figura dello stupido" quando chi parla non è in linea con le argomentazioni oggetto di discussione.

Ignorante: si dice di persona che ignora, cioè non conosce. L'ignoranza può essere soggettiva in quanto chi la possiede ne è conscio e se la dichiara ne riceve rispetto per l'umiltà che dimostra oppure oggettiva per le circostanze nelle quali essa si annida. Il presuntuoso è l'ignorante che vuole affermare la sua supremazia su cose che non conosce e pur non conoscendole ne fa prevaricazione. Si tratta di categoria dannosa per sè e per gli altri. Altra cosa è l'ignorante incosciente perchè vive in ambienti o in situazioni che gli impediscono di apprendere. L'ignorante non ha menomazioni fisiche o intellettive, ma solo lacune di sapienza di cui può o non può esserne il responsabile. L'ignoranza è insita in gradazione assai diversa in ognuno di noi in quanto nessuno può avere una conoscenza assoluta e totale. Dare l'ignorante è epiteto offensivo solo in relazione alle circostanze e ai modi in cui viene proferito.

Idiotacondizione di palese deficit mentale, l'idiota ha però caratteristiche diverse rispetto ad una "normale" deficenza. L'idiozia è una sofferenza intellettiva per cui il cervello ha ridotte facoltà di apprendimento ma, spesso ma non sempre,  si specializza in pochissime attività a volte con esiti strabilianti. E' conosciuto il fenomeno del "savant" , l'idiota intelligente, i cui soggetti affetti da questa menomazione pur evidenziato profondi deficit mentali, il loro cervello si specializza in ristrettissime funzioni con risultati di efficienza impressionante. Soprattutto nell'ambito della memoria, persone che sono incapaci di vestirsi da sole o di espletare le più semplici funzioni quotidiane, sono in grado di esibire una memoria formidabile degna di un potente computer o di eccellere in giochi di abilità o di calcolo. L'idiozia è anche uno stato psico-fisico che può essere provocato da forti schock emotivi spesso non reversibili. Si dice anche che gli idioti sono persone "pure" perchè non in grado di giudicare situazioni con malizia e che tengono comportamenti mansueti o addirittura cadono in stati catatonici scollegandosi completamente dalla realtà circostante. Il più famoso idiota della letteratura è il protagonista del famoso romanzo dello scrittore russo Dostoevskij intitolato appunto "L'Idiota".

Mona: epiteto di pura radice veneta che sintetizza e armonizza tutti gli insulti derivanti dalle disfunzioni e menomazioni di carattere psicocologico e mentale riducendule ad un unicum con forte impatto relazionale comprimendo il tutto in una definizione subliminale che scaturisce nella tipica frase patois: " te si mona ".

Pirla: traslazione longobardica dell'epiteto veneto "Mona".