Pagine

Translate

lunedì 31 agosto 2015

Dispari Opportunità

Vignetta tratta da: mauropresini.wordpress.com







 
Se una donna sposata viene assassinata il primo ad essere sospettato sarà, a ragione, il marito.

Se un uomo sposato viene assassinato l'ultimo ad essere sospettato sarà, a torto, la moglie.

by Eugenio Acran

 

venerdì 14 agosto 2015

Dialogo Binario

Foto by Eugenio Acran


Il treno correva sulla verde pianura. Lo sguardo dell'uomo magro e distinto dalle tempie canute seduto di fronte inseguiva fugace lo scorrere veloce del tempo. Le ossute mani abbandonate in oblio sembravano scolpite dal marmo. Al frenare possente del mezzo, il libro poggiato al suo fianco si eiettò ai miei piedi. Rapida la raccolta e con incosapevole curiosità sommessamente ne declamai il titolo: 'Fisica e Metafisica'. 
L'anziano colse l'attimo e attaccò il dialogo:
"Le piace la fisica?".
La domanda fu posta in modo volutamente indagatorio come di persona informata dei fatti. 
"Sì", laconica risposta.
Incalzò con leggero climax: "Si occupa di scienza?". 
Pensoso attesi e poi risposi: "No, di economia". 
E lui con sottile sorriso: "L'economia non è una scienza?". 
Io: "Dipende."
Lui: "Dipende da cosa?"
Io: "Utilizza la matematica per i modelli, la statistica probabilistica per le previsioni ma è soggetta ad una variabile indipendente che si chiama emotività collettiva che ne condiziona fortemente l'andamento stravolgendone spesso sia i modelli che le previsioni. Questo la esclude dalle scienze esatte e la confina tra le discipline ibride di indeterminazione."
Lui: "Ma lei è convinto che tutta la scienza sia esatta?"
Io: "Mi sembra di aver capito per quello che ho letto che, da Galilei in poi, si siano stabilite delle regole ben precise per definire cosa sia la scienza."
Lui: "E quindi?"
Io: "Penso di sì. Una teoria scientifica è corretta e affidabile quando le sue previsioni sono confermate dagli esperimenti che devono essere osservabili e replicabili in tempi e luoghi diversi."
Lui: "Si è mai interessato di fisica della materia?"
Io: " Sì, ho letto in proposito delle divulgazioni di alcuni scienziati e mi sembra di aver capito che la materia è molto complessa e di difficile comprensione."
Lui: "La ritiene quindi una scienza esatta, confortata da esperimenti scientifici che danno risultati certi e replicabili e non soggetti ad errori?"
Io: " Mi scusi ma, come le ho già detto, io non sono un fisico e nemmeno un matematico e a questa domanda francamente non so darle una chiara risposta. Ritengo comunque che la scienza in generale ed anche la fisica della materia abbia raggiunto un livello di conoscenza provato e replicabile che ha permesso alla civiltà umana una sorpredente evoluzione tecnologica. Tutto qui."
Lui: "Scusi se insisto, ma ritengo la sua opinione importante perchè rappresenta il concetto che una persona colta ha in generale della scienza. Le chiedo quindi, sempre a proposito della fisica della materia, se ha mai sentito parlare del principio di indeterminazione di Heisenberg."
Io: "Beh, intanto la ringrazio per la sua opinione positiva sulla mia cultura e le confermo che conosco, ovviamente per linee generali, il principio di indeterminazione."
Lui: " E i teoremi di incompletezza e di inconsistenza di Godel, ne ha mai sentito parlare?"
Io: "Sì, ho letto qualcosa a riguardo e mi sembra di aver capito che i teoremi confermino l'incapacità della matematica di risolvere tutti i problemi di logica in esso contenuti. In pratica, se non erro, è illusorio concepire la soluzione di tutti i problemi che possono essere posti matematicamente in quanto essa stessa non è in grado di dimostrarne la completezza e cioè di verificarne la soluzione oppure la non soluzione. Esiste quindi una terza via che porta ad una indecidibilità dei risultati.  Spero di ricordare bene."
Lui: " Sì, in linea generale direi che ha le idee abbastanza chiare. E allora, che cosa deduce da tutto ciò? Ritiene che la fisica della materia e la lingua da essa utilizzata, cioè la matematica e l'aritmetica, siano scienze esatte? Lo sa perchè le faccio questa domanda, perchè nelle teorie scientifiche ci sono alcune ritenute classiche che sono deterministiche e altre invece che sono probabilistiche perchè introducono il concetto di quanto di energia. La teoria della fisica della materia nell'infinitamente piccolo che più esattamente è riuscita a pronosticare la forma ed il comportamento di essa è la teoria dei quanti di energia introdotta all'inizio del '900 ed essa è una teoria probabilistica proprio per il principio di Heisenberg. Di converso, la teoria della relatività di Einstein è una teoria classica deterministica in quanto considera la forza della gravità, nell'infinitamente grande come l'universo, come una forza di cui si è in grado di determinare esattamtente e non probabilisticamente il comportamento che in essa provoca la materia come massa."
Io: "Mi scusi, ma tutto questo cosa c'entra con il suo libro sulla fisica e metafisica? La fisica è scienza e cioè natura, con le sue teorie e il suo chiaro metodo di dimostrazioni che sono leggi imprenscindibili, mentre la metafisica è tutto ciò che non è naturale e quindi soprannaturale e non dimostrabile."
Lui: "E no. Non è proprio così. Nel senso che la sua distinzione è valida per il metodo, ma non per la causa prima di tutte le cose. Mi spiego. La teoria della relatività che riguarda la forza di gravità il cui campo è applicato alla meccanica dell'universo è una teoria che porta inequivocabilmente a delle singolarità. Una singolarità è un punto spazio-temporale in cui le leggi della gravità non sono spiegabili o, meglio, non sono misurabili. La teoria prevede che tutta la materia e l'energia dell'universo siano state contenute in un unico punto spazio-temporale da cui ha avuto origine il tutto tramite quella potente detonazione che si chiama Big Bang. Ora in quel punto ci sono tre cose che la teoria della relatività generale non è in grado di spiegare. La prima è che in quel punto ci doveva essere una temperatura di calore infinita, la seconda è che la gravità doveva avere un forza attrattiva con curvatura infinita e che il tempo doveva avere un valore nullo. Ebbene questa è una singolarità che potremmo oggi studiare esserci anche nei famosi buchi neri presenti nell'universo. La difficoltà della teoria sta proprio in quei valori di infinito e di nullità che non sono spiegabili in termini matematici e cioè utilizzando quel linguaggio della natura dell'universo che, guarda caso, non è in grado di dimostrare nemmeno la sua coerenza tranne dimostrare solo, e non è poco, la sua indimostrabilità. Questo prevede un intervento extra scientifico e che odora di metafisica. Un qualcosa di esterno che ha determinato il tutto con un procedimento esatto e di cui il metodo è unico e completamente coerente e a cui noi miseri umani dovremmo tendere a scoprirne l'intera trama. Viceversa la teoria quantistica della materia, dell'infinitamente piccolo, composta di quark, elettroni, bosoni, mesoni e quant'altro definiti come onda-particella, è una teoria discontiuna in cui l'energia agisce a quanti, cioè a pacchetti di impulso e su un campo d'energia in cui di ogni singolo elemento o si conosce esattamente la sua posizione oppure la sua velocità, come dice la teoria di Heisenberg. In definitiva la teoria ammette solo la capacità di determinare probabilisticamente la trasformazione della materia in base a posizione e velocità date dall'energia contenuta, ma non di conoscere esattamente tale processo. Tale teoria ha un pregio grandissimo e cioè quello di escludere le singolarità in quanto non è deterministica ma probabilistica e quindi, paradossalmente, può evitare di ricorrere ad un evento esterno metafisico in quanto non ci sarebbe mai stato nessun Big Bang. Gli infiniti non esistono in quanto la teoria non è continua, ma discreta a pacchetti ed il tempo assume il valore del campo di energia in esso contenuto. Questo, sia ben chiaro, non ha implicazioni teologiche ma solo scientifiche che hanno il notevole pregio di distinguere ben chiaramente la linea di demarcazione tra fisico e metafisico. Inoltre, la teoria della relatività di Einstein è un'eccellente teoria che ancora oggi è valida in quanto soddisfa tutte le previsioni in essa contenute ed è attualmente l'unica teoria che spiega  in modo soddisfacente la meccanica gravitazionale dell'universo. Si arriverà, forse, ad una teoria completa del tutto quando anche la teoria della relatività generale diventerà una teoria quantistica della gravità che esclude le singolarità.
Ora sono arrivato a destinazione e devo scendere. Le dò in omaggio questo libro e se trova qualcosa di non conforme a ciò che le ho detto, scriva all'editore di dire all'autore di modificarne il contenuto in base, sia ben chiaro, ad un riscontro oggettivo provato scientificamente."
Non ebbi nemmeno il tempo di replicare che il distinto e attempato signore era già confuso con i passeggeri che scesero a quella importante fermata.
Aprii la prima pagina del libro e vi trovai una dedica:
"Al mio esimio ed indimenticabile mentore della fisica professor Alberto Rossi*.  Il suo alunno Marco Baldi*."

* Nomi di fantasia