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martedì 21 gennaio 2014

L'Inglesina


Illustrazione - Baby peeking fuori da una carrozzina

http://it.123rf.com/photo_8754258_baby-peeking-fuori-da-una-carrozzina.html
  
L’ho difesa strenuamente, tesoro mio, la tua Inglesina blu del 98; 
ha superato due traslochi, ha lottato e vinto facendosi spazio tra valige, alberi di Natale e biciclette stipate nel garage. 
Non voleva andarsene; troppo bella, tutta cromata – sì, sì come la motocicletta di Battisti – con la sua imbottitura ancora candida e intatta. 
Anche dopo anni vedevo ancora il tuo musetto ridanciano incastonato al suo interno – sì, sì, come il diamante in mezzo al cuore di “Almeno tu nell’Universo” – una gemma ben custodita, preziosa e amatissima.
E poi ho capito che comunque non avrei scordato nulla e ho trovato il coraggio di regalarla a una mamma che forse aveva qualche difficoltà, ma la cui bambina aveva senz’altro diritto alla propria piccola Rolls Royce dove, come ben sapeva Marilyn Monroe, si piange meglio che sui vagoni del metrò.

By Letizia Tonello vincitrice per l'anno 1998 del premio "50 Anni di storie d'amore"


venerdì 17 gennaio 2014

Il Creatore Del Nulla

Buco nero 3d Buco Nero - tratto da www.carlocestra.com - Digital's Productions

Ammiro il grande cosmologo e fisico matematico inglese Stephen Hawking.  Ho letto anni fa il suo famoso libro di divulgazione edito nel 1988 "Dal Big Bang ai Buchi Neri". Non ho invece letto il suo trattato "la Grande Storia del Tempo" del 2005. Di questa opera il canale televisivo scientifico Focus ha tramesso recentemente un servizio nel quale se ne spiegavano i passaggi salienti e le conclusioni che lo scienziato britannico ha tratto in relazione all'evento del Big Bang ed alla creazione dell'universo. In esso si afferma, con supporto di provati elementi scientifici, che l'universo non è stato creato, ma è sorto dal nulla, perchè il totale positivo della materia-energia contenuta nell'universo è esattamente uguale alla sua negatività dando come risultato una somma zero. L'esempio riportato dal servizio televisivo proponeva un uomo che, scavando nel terreno, innalzava un cumulo di terra che rappresentava la materia-energia positiva, producendo di conseguenza un buco nel suolo che rappresentava la negatività lasciata da questa attività. Prima dell'inizio dell'universo tutto questo "Nulla" era contenuto, in base alla teoria del Big Bang, entro un buco nero primordiale di dimensioni infinitamente piccole (circa le dimensioni di un protone) e di potenzialità tendenti all'infinito. Il servizio metteva quindi in risalto l'assoluta certezza da parte del grande scienziato che nessun dio è intervenuto per creare l'universo in quanto l'universo si è formato dal nulla contenuto in un punto infinitamente piccolo in cui non c'era niente. Dire quindi, aggiungo io, che una divinità ha creato un nulla dal quale si è poi formato l'universo è una contraddizione in termini. Infatti la religione monoteista afferma che dal nulla la divinità ha creato il mondo, ma non che ha creato il nulla in quanto l'uno è esattamente l'opposto dell'altro. Non si può pensare che una divinità che ha creato tutto, anche la logica matematica, ne possa violare arbitrariamente la seconda legge senza dare nell'occhio alla limitata mente umana (anch'essa da lui creata). Ad ulteriore riprova dell'enunciato scientifico proposto, il professor Hawking afferma che avendo il tempo entro un buco nero valore zero (comprovato ineccepibilmente dalla teoria della relatività di Einstein), nessuna divinità disponeva di tempo per creare l'universo. Visto poi  che il tempo ha avuto inizio con il Big Bang proprio a causa dell'esplosione del buco nero all'interno del quale il tempo non esisteva, nessuna divinità poteva avere "prima" il tempo di fare qualche cosa visto che esso non esisteva.
Scientificamente parlando tali affermazioni sono ineccepibili soprattutto perché chi le enuncia è la massima autorità vivente in materia e perchè supportate da complicati ed articolati passaggi di scienze come la matematica, la fisica, la chimica e dalle due grandi teorie della fisica contemporanea dettata da un lato dalla teoria della relatività per la cosmologia e dalla teoria quantistica per la composizione atomica e subatomica della materia.
Ora vorrei esaminare queste affermazioni prendendo le giuste distanze sia dall'ateismo più convinto sia dalla fede religiosa più devota rischiando di passare per agnostico (inteso come disinteresse totale per entrambe le posizioni) e relativista  (inteso come possibilista per entrambe) ma tentando di analizzare le diverse posizioni in modo equo ed appropriato.
Stephen Hawking ha affrontato il problema della creazione per intervento divino ponendo esclusivamente argomentazioni scientifiche e non teologiche. Questo è ovvio ed insito nel fatto che lui è per l'appunto uno scienziato e non un teologo. Il punto formale sul quale però il professore non è stato convincente dal punto di vista teologico è la questione del tempo. Quattrocento anni dopo Cristo il teologo cattolico Sant'Agostino da Ippona affrontava proprio il tema della creazione dell'universo. Il nodo cruciale della sua esposizione fu proprio la questione del "tempo". Nel libro XI del suo trattato "Le Confessioni" in merito alla meditazione del primo versetto del libro della Genesi, "In principio Dio creò l'universo", egli definisce "forse pieni della loro vecchiezza", vecchiezza intesa come materialità della carne che si corrompe, chi si è posto la famosa domanda: "Cosa faceva Dio prima di creare il cielo e la terra?". Agostino è veramente bravo dal punto di vista teologico nel rispondere a questa domanda deplorando la risposta che qualcuno ironicamente si affrettò a dare nell'affermare (in variante): "Prima di creare l'universo Dio creava l'inferno per condannarci tutti quelli che si ponevano questa domanda". Agostino afferma, al contrario, che a questa pertinente domanda non bisogna rispondere in modo ironico, ma tentando di capire. Ed è qui il punto cruciale che forse il professor Hawking non ha mai letto o forse volontariamente ha eluso nella sua conclusione. Il tempo, afferma Agostino, non esisteva prima che Dio creasse l'universo. In sostanza egli punta il dito contro quell'avverbio di tempo contenuto nella domanda, quel "prima" che dal punto di vista teologico è privo di senso. Dio infatti, afferma Agostino, non ha tempo. L'uomo non vive un presente perfetto, nel senso che il futuro è ancora al di là del divenire sospinto da un passato che è già remoto e l'uomo non riesce assolutamente a cogliere il tempo presente che è invece l'unico tempo di Dio, appunto onnipresente e perfetto. Esiste quindi una sostanziale differenza tra il "non-tempo" divino ed il "tempo" dell'universo misurabile dallo scibile umano. Nessun nesso esiste tra l'uno e l'altro. Il presente continuo divino non trova concezione nella rappresentazione del tempo umano cosmologicamente inteso. Ecco dunque l'affermazione teologica che attacca la certezza dello scienziato sull'assoluta impossibilità di un intervento divino nemmeno nella creazione del nulla contenuto nel buco nero primordiale. Se il tempo è solo movimento cosmologico in cui esso si azzera nella singolarità del buco nero, nulla toglie che sia concepito da chi è trascendete al tempo cosmologico stesso perchè da lui creato.
Resto quindi dell'idea che se dal punto di vista scientifico nulla si può eccepire alle affermazioni del professor Hawking, dal punto di vista teologico il problema è già stato eccepito e risolto.
Si ritorna perciò alla fondamentale domanda posta dall'uomo a se stesso: credere o non credere? Avere o non avere la fede? Penso comunque sia riduttivo dare risposte a queste eterne domande che forse risposte non hanno. Indipendentemente dal credo o non credo di ognuno, io ringrazio chicchessia per l'esistenza del professor Hawking che oltre ad essere un valente scienziato egli è soprattutto un grande uomo che si è posto domande ontologiche a cui ha dato risposte scientifiche.