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giovedì 9 giugno 2016

2116: Controesodo

attraversamento del Mar Rosso, Nicolas Poussin, 1634 - tratto da Wikipedia









Il mare punteggia e trapela
Di barche e sandali a vela
Chi oggi il mare traversa
Da lungi la speme riversa
Dagli avi che eran venuti
I posteri ne fanno ritorno
Alla luce di un tragico giorno
Per sempre saranno perduti


martedì 17 maggio 2016

A Paola

Foto by Eugenio Acran











Dove stavamo quando eravamo?
Ora stiamo, ma dove siamo?
Tu non ci sei e siamo soli
Soli al solito posto ove tu eri solita essere
Quel luogo ove eravamo e ora più non siamo
Forse ci rivedremo ove ora tu sei
In quel posto remoto e vicino
Ci rivedremo all'alba di un nuovo mattino
In quel luogo silente e profondo
Ci ritroveremo alla fine del mondo


lunedì 9 maggio 2016

Cinica Inciviltà

Immagine tratta da : politeia.sancostantinocalabro.net






Ad un attento osservatore dei comportamenti umani non sarà sfuggito il notevole incremento della generale maleducazione che affligge il nostro tessuto sociale. E' evidente che il nostro Bel Paese soffre di una diffusa mancanza di senso civico e di un basso, se non  assente, tasso di educazione civile. E' sufficiente assistere a un qualsiasi dibattito televisivo, soprattutto se di carattere politico, per rendersi conto che la capacità di esprimersi senza insultarsi e di mantenere un comportamento decentemente civile senza parlarsi addosso è tendente a zero.  Purtroppo non è solo nelle situazioni più eclatanti che la maleducazione imperversa ma, cosa più preoccupante, è nei piccoli e quasi inosservati comportamenti del quotidiano che il malcostume dilaga. Un evidente esempio si può riscontrare nei comportamenti umani nell'ambito della viabilità stradale. Lasciando perdere i guidatori pazzi e sconsiderati che pensano di essere in pista correndo una gara automobilistica, sono i normali comportamenti che evidenziano lo scarso senso civico della gente. L'idea diffusa è che al mondo, in quel momento, esisti solo tu. Se stai cercando un posto per parcheggiare l'auto non ti interessa minimamente di chi ti segue e ti senti autorizzato a rallentare, a frenare, a ripartire, a zigzagare, a mantenere il centro della carreggiata, a non usare gli indicatori di direzione, a parlare tranquillamente al cellulare per poi, magari, fermarsi di colpo accendendo le quattro frecce lampeggianti di emergenza aspettando la venuta del nirvana. Se sei in autostrada e stai per raggiungere una barriera in cui ci sono i vari caselli per l'uscita, manco ti sogni  di togliere il piede dall'acceleratore, nonostante la ripetuta segnalitica ti indichi che i limiti di velocità ti imporrebbero di rallentare drasticamente, salvo poi sorpassare l'ultima auto che ti sta davanti e frenare forsennatamente innescando la voglia, a quel disgraziato che hai appena superato, di catalogarti come un fottuttissimo figlio di vacca. E che dire di quei genitori, sempre con i minuti contati, che bloccano l'auto alla puttanesca per fare scendere il marmocchio davanti alla scuola e se potessero portare il pargolo direttamente in aula con la quattroruote sarebbe per loro uno scocciatura di meno? E a quei proprietari di cani che sono più cani dei loro stessi animali perchè mentre il suo amico a quattrozampe defeca tranquillamente in mezzo al marciapiede loro si girano da un'altra perte e poi se ne vanno tranquillamente come nulla fosse successo? E l'abitudine di conversare gridando e non parlando? Se sei in un paese anglosassone e stai mangiano in un ristorante affollato ti riesce di parlare con i tuoi commensali con un tono di voce normale, ma se sei nel nostro Bel Paese per farti capire devi intonare l'Aida. Stendiamo poi un velo pietoso sulla incapacità di non sporcare l'ambiente in cui viviamo.
Il problema è l'evidente mancanza di educazione che non viene impartita da molti genitori ai propri figli, vuoi perchè a loro volta sono maleducati, vuoi perchè educare è faticoso e noioso e si vorrebbe demandare spesso questo "gravoso" compito ad altre istituzioni come la scuola o la parrocchia (per chi la frequenta) o altri organismi di carattere sociale o sportivo.
Alle olimpiadi dell'antica Grecia un autorevole osservatore della democratica Atene notava come i giovani spettatori dell'oligarchica Sparta all'arrivo di un loro anziano allo stadio si alzassero tutti in piedi e cedessero a lui i loro posti, mentre i giovani ateniesi di queste attenzioni non se ne occupavano. Ci sarà un motivo per cui la lunga guerra tra queste due polis finì con la vittoria dei primi e la disfatta dei secondi e questi civili comportamenti ne hanno sicuramente dettato le premesse. Sulla meducazione in generale e in particolare su quella civica vale il metodo usato da Rudolph Giuliani, sindaco di New York dal 1994 al 2001, per combattere drasticamente i reati civili e la criminalità in quella grande metropoli: tolleranza zero.


sabato 16 aprile 2016

Duello

Immagine tratta da: gardenofhesperides.blogspot.com




 







Tremendo colpo vibrogli al fianco
Saettante balzo abassando lo stinco 
Schivossi di un soffio eolico
Tallonandosi a geo in bilico
Poscia, aereo trapasso del brando
Erculeo tonando, sullo scudo mirando
Percosse la bronzea forgia
Facendo di suono un'orrida orgia
Di pondo sul braccio la lancia scagliò
Pestando riscossa lo cimiero pigliò
Cruenta battuta sul teschio tuonò
Roteante scudo la mano allentò
Pria di trovar alterna dipartita
Null'altro che peggior sortita
Pulvea faccia sangugnea e bieca
Sguardo attonito che la via ricerca
Invano, Ahimè!
Repentino il capo chinò
Immobile figura silente spirò
 By Eugenio Acran 1979
 

venerdì 15 aprile 2016

Etica Laica

Il Dalai Lama tratto da : carpediem101.com

 "Nonostante la sua importanza come guida morale capace di dare un senso alla vita, nel mondo laico di oggi la religione da sola non è più adeguata quale base per l’etica. Dovremmo trovare un approccio etico alla mancanza di valori che possa essere accettabile da chi ha fede e chi non ne ha. È di un’etica laica che parlo. Valori interiori da trasmettere attraverso l’istruzione". (Intervista rilasciata al giornale "Repubblica")


E' curioso che un religioso affermi che per una convivenza pacifica dell'umanità serve un'etica laica universale che superi ogni singola etica religiosa. La mancanza di valori deve essere colmata da "valori interiori da trasmettere attraverso l'istruzione". Tale affermazione appare come il tramonto di ogni singolo tentativo di imporre la propria etica religiosa nei confronti di chi agisce in nome di altre etiche, spesso religiose, ma non solo. L'enunciato sembra come un'evidente vittoria dell'etica scientifica, nei suoi metodi di applicazione, che sbandiera gli orrendi peccati di relativismo e di agnosticismo. Ma così non è. Il Dalai auspica, a mio parere, un'etica trasversale che superi tutti i canoni etici che assurgano a unico metro di giudizio che implichi imposizioni dogmatiche e/o metodologiche di qualsiasi tipo, compreso l'approccio etico specifico della scienza e della tecnologia. Il vocabolo "istruzione" da lui utilizzato è sinonimo, a mio avviso, di "conoscenza" acquisita tramite lo studio in sè e per sè, nella quale la scienza è una parte seppur importante. Lo studio porta all'acquisizione dei fatti, alla conoscenza dell'altro e quindi del mondo e al suo rispetto. L'istruzione deve quindi ricercare la verità intesa in modo universale e pragmatico di ogni singola diversità. La ricerca tramite essa della verità del mondo e delle relazioni che regolano la natura. Prima di essere religiosi si è umani, prima della conoscenza scientifica c'è l'identità antropologica. Un umanesimo del terzo millenio che non parte da nessuna verità rivelata dalla religione, ma dalla condizione umana insita in una natura diversificata e multiforme. Un'etica iperuranica in senso laico più estesa dell'affermazione spinoziana del Deus Sive Natura e che comprende l'universale inteso in senso cosmologico. Una convenzione che identifichi laicamente l'Axis Mundi, la capitale multiversale perfetta con al centro l'uomo e il rispetto per se stesso.



venerdì 8 aprile 2016

Evoluzionismo Involutivo

Immagine tratta da: www.braciamiancora.com



L'uomo è uno strano animale. Declama soluzioni senza saperne le evoluzioni. Ci sono voluti centinaia di migliaia di anni, se non milioni, perchè ci sia stata data la possibilità di evolverci e arrivare in cima alla selezione naturale del mondo animale. La disputa riguarda vegani e vegetariani contro onnivori orrendi mangiatori di carne. Nel rispetto delle idee di tutti e senza essere prevenuti nei confronti di chichessìa, bisogna stare molto attenti a non cadere negli opposti eccessi di chi pratica il proibizionismo ad oltranza e di chi, nel fronte opposto, declama la libertà assoluta sullo sfruttamento delle risorse animali e vegetali del nostro pianeta. Di questo passo, con buona pace di tutti, se l'uomo avrà un incremento demografico continuo e sostenuto come negli ultimi decenni, alla fine, ce lo dicono gli scienziati nutrizionisti, dovremo mangiarci gli insetti perchè la terra non sarà più in grado di sostenerci dal punto di vista alimentare nè con i vegetali e nemmeno con le proteine animali. Il problema è, per gli amici vegani e vegetariani, che gli insetti, voglia o non voglia, appartengono al mondo animale e se lo slogan è "non mangiare chi ha cuore", in senso animale, penso anche "orrendamente" a chi si nutre di cuori di carciofo (eccellenti). Sì, perchè nessuno è ancora veramente in grado di capire se le piante abbiano o non abbiano emozioni e se tagliare le "gambe di sedano" o mettere in salsa bollente quei funghi chiamati "manine", non sia un orrendo e criminale delitto. Dovremmo anche sforzarci di capire perchè i felini si ostinino a mangiare animali quando madre natura mette a loro disposzione anche gli ottimi cuori di carciofo di cui sopra. E penso al mio caro gatto che mangiava erba solo per purgarsi, ma se gli mettevi sotto il naso delle cipolle al sugo rizzava il pelo e ti guardava come se tu fossi un marziano. E' vero, possiamo vivere di soli vegetali, ma mi chiedo come mai nella nostra dentatura esistono quattro canini che si sa, mannaggia all'evoluzione, servono proprio per addentare e tagliuzzare le proteine animali. D'accordo, i medici oncologi ci dicono che la troppa carne fa male, ed è vero, però stiamo bene attenti all'analisi grammaticale: troppa è aggettivo di carne. E non è un auspicio al proibizionismo, ma una sana raccomandazione di moderazione. Ecco il punto in cui interviene la cara e vecchia saggezza: tutto con moderazione e misura, senza eccessi o proibizioni che sanno tanto di integralismo e di intolleranza. Se dobbiamo rispettare gli animali (penso alle care e simpatiche zanzare tigre), dobbiamo rispettare anche i vegetali con buona fame di tutti. 
Ah no, scordavo gli insetti: domani scorpioni fritti e buona notte alle carote e ai conigli.

giovedì 10 marzo 2016

Anamnesi Ipostatica

Immagine tratta da: nowxhere.wordpress.com






Tende le briglie l'auriga
Menando nel cielo la biga 
Frenando le voglie del nero
Blandendole al bianco destriero