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venerdì 15 aprile 2016

Etica Laica

Il Dalai Lama tratto da : carpediem101.com

 "Nonostante la sua importanza come guida morale capace di dare un senso alla vita, nel mondo laico di oggi la religione da sola non è più adeguata quale base per l’etica. Dovremmo trovare un approccio etico alla mancanza di valori che possa essere accettabile da chi ha fede e chi non ne ha. È di un’etica laica che parlo. Valori interiori da trasmettere attraverso l’istruzione". (Intervista rilasciata al giornale "Repubblica")


E' curioso che un religioso affermi che per una convivenza pacifica dell'umanità serve un'etica laica universale che superi ogni singola etica religiosa. La mancanza di valori deve essere colmata da "valori interiori da trasmettere attraverso l'istruzione". Tale affermazione appare come il tramonto di ogni singolo tentativo di imporre la propria etica religiosa nei confronti di chi agisce in nome di altre etiche, spesso religiose, ma non solo. L'enunciato sembra come un'evidente vittoria dell'etica scientifica, nei suoi metodi di applicazione, che sbandiera gli orrendi peccati di relativismo e di agnosticismo. Ma così non è. Il Dalai auspica, a mio parere, un'etica trasversale che superi tutti i canoni etici che assurgano a unico metro di giudizio che implichi imposizioni dogmatiche e/o metodologiche di qualsiasi tipo, compreso l'approccio etico specifico della scienza e della tecnologia. Il vocabolo "istruzione" da lui utilizzato è sinonimo, a mio avviso, di "conoscenza" acquisita tramite lo studio in sè e per sè, nella quale la scienza è una parte seppur importante. Lo studio porta all'acquisizione dei fatti, alla conoscenza dell'altro e quindi del mondo e al suo rispetto. L'istruzione deve quindi ricercare la verità intesa in modo universale e pragmatico di ogni singola diversità. La ricerca tramite essa della verità del mondo e delle relazioni che regolano la natura. Prima di essere religiosi si è umani, prima della conoscenza scientifica c'è l'identità antropologica. Un umanesimo del terzo millenio che non parte da nessuna verità rivelata dalla religione, ma dalla condizione umana insita in una natura diversificata e multiforme. Un'etica iperuranica in senso laico più estesa dell'affermazione spinoziana del Deus Sive Natura e che comprende l'universale inteso in senso cosmologico. Una convenzione che identifichi laicamente l'Axis Mundi, la capitale multiversale perfetta con al centro l'uomo e il rispetto per se stesso.



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