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martedì 5 maggio 2015

Idee Circolanti

foto by Eugenio Acran









Un angelo rubicondo
Asserì che non è tondo 
Ma piatto, stretto e fondo

Un demone di Caldea
Sostenne la stessa idea
E lo chiamò Pangea

Un dotto di stirpe umana
Osservando il panorama
Ossequiò la stressa trama

Un navigante audace
Prendendo le distanze
Ne trovò le circostanze






lunedì 4 maggio 2015

Ignorante Saggezza

Foto by Eugenio Acran











Adolescente udii un'aporetica omelia nella quale il celebrante, con impressionante climax tenorile, conclamava che il nostro pianeta era in grado di produrre alimento per sessanta miliardi di individui, ma incapace di sfamarne totalmente meno di una tenue porzione decimale. All'epoca il censimento del mondo enumerava circa la metà della popolazione odierna, più che raddoppiata in pochi decenni. 
La stupefacente meraviglia non era data dalla declamazione della colossale cifra, ma dalla totale assenza di un quadro futuribile cronologicamente sostenibile. La domanda sorgeva urgente: "Eppoi?".  
La denuncia dell'immarcescibile umano egoismo si compiaceva della soluzione finale del quesito  con l'affidarsi ciecamente al dono elargito dalla  trascendente carità metafisica della Divina Provvidenza. 
Il dotto e teologico verdetto mi suscitò l'aforistica menzione permeata di ignorante saggezza della mia  cara e vecchia nonna: "aiutati che il cielo ti aiuta!", convinzione che non dal "cielo" dovesse cadere la Divina Soluzione, ma dall'umano pensiero infuso proprio dalla Divina Provvidenza di cui essa stessa ne è donatrice. Confutare la vana speranza di evitare un progressivo deterioramento dell'umana condizione declinante in una definitiva catastrofe terrena affidandosi solo all'attesa di un segno celeste non è irreligioso o abominevole, ma responsabilmente dovuto. Il concetto del limite pone problemi non teologicamente risolvibili, ma ricerca umane soluzioni che superino le future congetture esistenziali. Il Divino, per chi crede, è immensamente sapiente non per le miracolistiche provvidenze metafisiche, che si affidano a speranze di sopravvivenza probabilistica, ma nell'avere infuso nell'uomo antropologicamente evoluto una mente razionale capace di discernere il bene dal male e di comportarsi con logica conseguenza. La trasmutazione umana da inerte potenza ad attore agente è, a mio avviso, confacente alla Volontà Divina, che condanna l'inagibile attesa taumaturgica e premia la propositiva volontà produttrice.
Preci sì, ma di ben fare.


mercoledì 29 aprile 2015

Pro Iscariota

Bacio di Giuda, copia del mosaico della basilica di San Marco, Venezia.

Non la si nega a nessuno e la si deve pur fare. La causa deve soggiacere a studiosa analisi e una difesa d'ufficio del reo confesso ne conforma per anagogia un'opera di bene. L'istruttoria d'accusa è pesante e le prove schiaccianti. La difesa riserba molteplici giustificazioni così evidenti che si potrebbe aspirare alla piena assoluzione non per insussistenza dell'atto in sè, presenti in loco numerosi ed autorevoli testimoni, quanto per l'inconsistenza del movente ultimo. 
Ci sono attenuanti oggettive e soggettive. 
Le prime sono appesantite dall'intenzionalità dell'imputato, cosciente del gesto compiuto, ma depotenziate dalla convinzione che l'elevato rango e il pregiato lignaggio del tradito ne avrebbero determinato il suo completo trionfo. L'attesa per l'inviolabilità del Supremo fu disillusa dai silenzi della sua difesa.  Il collegio d'accusa ne esaltò la falsa empietà e fu tortura e morte. Il traditore ha venduto la propria delazione per apostasia del verbo, inibendo il fine eterno del divino e mirando alle corruttibili umane grandezze.
Le seconde sono scriminanti di grado integrale.  Si ostenta l'azione precetta del servo arbitrio in cui tutto é supposto e nulla si oppone. Per conformità profetica, se non lui, altro agente avrebbe agito. Si attenua così il reato per l'oggettiva e meccanica azione del motore che ne annulla l'intento. L'illusione di possedere le piene facoltà mentali in grado di attuare il massimo grado di liberalità ne dissolve la gravità. Il mancato sospetto di assenza di libero arbitrio ne determina, forse, l'umana innocenza.
In attesa di inappellabile verdetto :  Il Giudizio Universale.

martedì 21 aprile 2015

Imagine

Franz Xaver Winterhalter:  madame Barbe de Rimsky-Korsakov






In the next life
I wish you were by my side
In another time
I wish you were my life



lunedì 20 aprile 2015

Il Paradosso dell'Arca

Foto by Eugenio Acran



Il diluvio universale aveva l'intento di punire l'umanità peccatrice salvando solo chi era giusto davanti agli occhi di Dio.  
Noè sceglie le coppie di animali che poi successivamente, nell'era del post diluvio, dovranno ripopolare la terra. Noè però, a sua insaputa, ospiterà nell'arca anche specie di esseri viventi a lui sconosciuti: i virus e i batteri. Probabilmente molti di loro sopravvissero anche al di fuori dell'arca, poiché l'acqua, anche se abbondante e scrosciante, non è certo causa di annegamento per queste specie di organismi. Ovviamente anche per molti pesci il diluvio non rappresentò un problema. Ci fu quindi una forma discriminatoria nell'ancestrale disegno dell'ira divina in relazione alla sopravvivenza organica di alcune specie animali? Ipotizziamo che l'arca si fosse rovesciata e che tutti i suoi membri fossero periti  nell'immane disastro, chi avrebbe abitato poi il nostro pianeta? L'evoluzione genetica della vita terrestre avrebbe poi seguito la stessa strada intrapresa nel periodo antidiluviano? Davvero l'uomo è l'essere posto al centro dell'attenzione divina? Una specie animale intelligente che si è evoluta in un piccolo pianeta agganciato ad una stella di media grandezza posta in un'area periferica di una delle innumerevoli galassie disseminate nello sterminato universo, può rappresentare la perfezione del creato? Perché attendere cinque miliardi di anni prima di creare l'uomo? Perché tante ere geologiche e tante specie animali diverse comparse e poi annientate? Perché tanta ridondanza  per un piccolo niente? L'intelligenza umana è proporzionale al suo merito e l'anima ne è un suo derivato? Siamo intelligenti perché abbiamo l'anima o siamo animati perché siamo esseri intelligenti? 
Il disegno di Dio, se esiste,  è misterioso, ma ancora più misterioso è il metodo con il quale la sua mano ne traccia la forma che ne è poi l'unica sostanza.

sabato 11 aprile 2015

Miraggi Solari


Titano, satellite di Saturno


Tra 5 GigaAnni, 
Gea annientata, 
Titano brillerà di nuova luce 
e sarà altra ed effimera vita.

giovedì 9 aprile 2015