Marsilio da Padova - immagine tratta da http://s2.stliq.com/gtnew/bg/m/marsilio-da-padova.jpg
Tralasciando lo stile focoso e volutamente di parte, egli elenca i principi fondamentali a cui si deve attenere uno stato per essere giusto ed efficiente:
a) la sua assoluta laicità;
b) l'idea che ogni individuo appartenente ad una comunità civile ha il diritto di vivere una vita "sufficiente" degna di essere vissuta e che prevede non solo una felicità metafisica (in senso umano e immanente e non teologico e trascendente), ma anche il possesso di un minimo di beni materiali per vivere in modo dignitoso;
c) la supremazia e l'indipendenza della comunità laica e civile che é in grado di soddisfare al meglio i bisogni propri tramite la collegialità che delibera le leggi;
d) l'obbligo dell'osservanza coatta di tali leggi da parte dell'intera comunità (compresi i teologi ed i religiosi);
e) il mantenimento della pace civile che é elemento essenziale per rispettare i principi come sopra elencati;
f) solo la "Civitas" organizzata é in grado di legiferare super partes per il bene dell'intera comunità e non solo una parte faziosa di essa (la pretesa supremazia papale del suo tempo).
Marsilio fa quindi una chiara e netta distinzione tra giustizia civile umana, che si persegue nell'arco della vita di ogni uomo, e la giustizia divina, che avverrà solo dopo la morte in una dimensione spirituale ben diversa rispetto a quella umana.
a) la sua assoluta laicità;
b) l'idea che ogni individuo appartenente ad una comunità civile ha il diritto di vivere una vita "sufficiente" degna di essere vissuta e che prevede non solo una felicità metafisica (in senso umano e immanente e non teologico e trascendente), ma anche il possesso di un minimo di beni materiali per vivere in modo dignitoso;
c) la supremazia e l'indipendenza della comunità laica e civile che é in grado di soddisfare al meglio i bisogni propri tramite la collegialità che delibera le leggi;
d) l'obbligo dell'osservanza coatta di tali leggi da parte dell'intera comunità (compresi i teologi ed i religiosi);
e) il mantenimento della pace civile che é elemento essenziale per rispettare i principi come sopra elencati;
f) solo la "Civitas" organizzata é in grado di legiferare super partes per il bene dell'intera comunità e non solo una parte faziosa di essa (la pretesa supremazia papale del suo tempo).
Marsilio fa quindi una chiara e netta distinzione tra giustizia civile umana, che si persegue nell'arco della vita di ogni uomo, e la giustizia divina, che avverrà solo dopo la morte in una dimensione spirituale ben diversa rispetto a quella umana.
Questi principi, sia chiaro, sono universali e sono validi per l'intera umanità senza distinzione di etnia, sesso, credo religioso e nel rispetto delle idee eticamente corrette di ogni singolo individuo, in ogni tempo e in qualsiasi luogo. Purtroppo questo pezzo di storia è quasi sconosciuto ai più e poco la scuola su tale argomento ci ha erudito.
Marsilio docet: chapeau!