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martedì 16 dicembre 2014

La Storia Dimenticata

 Marsilio da Padova - immagine tratta da http://s2.stliq.com/gtnew/bg/m/marsilio-da-padova.jpg

Marsilio da Padova, chi era costui? Se si procedesse ad un sondaggio tra le persone comuni di media cultura, quanti sarebbero in grado di rispondere? Risposta: pochi, quasi nessuno, solo gli addetti ai lavori. Marsilio Mainardini nasce a Padova verso la fine del 1200 da una famiglia di notai universitari. Agli inizi del '300, poco più che ventenne, si trasferisce alla Facoltà delle Arti di Parigi di cui diventerà rettore. Per arti si intendono quelle materie che derivano dalla filosofia naturale e cioè lo studio della natura, delle scienze e della matematica che sono considerate, all'epoca, le materie minori, mentre le facoltà maggiori sono quelle derivanti dallo studio metafisico della teologia e quelle  più lucrative di medicina e di giurisprudenza. Marsilio ha già studiato medicina e godrà di buona reputazione professionale anche presso l'imperatore di Germania. La facoltà delle arti, pur nelle sue numerose difficoltà economiche, rappresentava una fucina di idee ed era frequentata da gente giovane anche se la maggior parte non era benestante. Era una facoltà aperta in cui i giovani respiravano una libertà intellettuale che non era presente nelle altre facoltà universitarie.  Fin qui nulla di particolare, ma é il contesto storico in cui vive Marsilio che determinerà successivamente la sua fama e lo porterà ad essere uno dei maggiori autori della filosofia politica di tutti i tempi. Siamo nel periodo in cui la sede papale si é spostata da Roma ad Avignone e vengono eletti papi francesi. Lo spostamento é avvenuto dopo la morte del discusso papa Bonifacio VIII e in seguito allo scontro con il re di Francia Filippo il Bello. I papi francesi perseguono però la loro politica di supremazia spirituale (e temporale), pretesa  già da Bonifacio, nei confronti dell'imperatore di Germania Ludovico. Lo scontro é molto duro ed il mondo intellettuale e politico di allora si divide profondamente. Marsilio difende la supremazia e l'indipendenza dell'imperatore che gli costerà successivamente la scomunica papale in seguito al suo trattato scritto per confermare le sue idee : il Defensor Pacis, il Difensore dalla Pace. Ebbene questo trattato, a cui seguirà il Defensor Minor, é, a mio avviso, un'opera fondamentale che apre alla moderna concezione dello stato laico. Anticipando movimenti storici di natura filosofica e politica come l'umanesimo di Erasmo da Rotterdam e le filosofie illuministiche del '600 e '700, Marsilio tramite la sua opera getta le basi fondamentali dello stato moderno come noi lo intendiamo oggi. 
Tralasciando lo stile focoso e volutamente di parte, egli elenca i principi fondamentali a cui si deve attenere uno stato per essere giusto ed efficiente: 
a) la sua assoluta laicità;
b) l'idea che ogni individuo appartenente ad una comunità civile ha il diritto di vivere una vita "sufficiente" degna di essere vissuta e che prevede non solo una felicità metafisica  (in senso umano e immanente e non teologico e trascendente), ma anche il possesso di un minimo di beni materiali per vivere in modo dignitoso;
c) la supremazia e l'indipendenza della comunità laica e civile che é in grado di soddisfare al meglio i bisogni propri tramite la collegialità che delibera le leggi;
d) l'obbligo dell'osservanza coatta di tali leggi da parte dell'intera comunità (compresi i teologi ed i religiosi);
e) il mantenimento della pace civile che é elemento essenziale per rispettare i principi come sopra elencati;
f) solo la "Civitas" organizzata é in grado di legiferare super partes per il bene dell'intera comunità e non solo una parte faziosa di essa (la pretesa supremazia papale del suo tempo). 
Marsilio fa quindi una chiara e netta distinzione tra giustizia civile umana, che si persegue nell'arco della vita di ogni uomo, e la giustizia divina, che avverrà solo dopo la morte in una dimensione  spirituale ben diversa rispetto a quella umana.
Questi principi, sia chiaro, sono universali e sono validi per l'intera umanità senza distinzione di etnia, sesso, credo religioso e nel rispetto delle idee eticamente corrette di ogni singolo individuo, in ogni tempo e in qualsiasi luogo. Purtroppo questo pezzo di storia è quasi sconosciuto ai più e poco la scuola su tale argomento ci ha erudito.
Marsilio docet:  chapeau!


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