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sabato 21 gennaio 2017

Idee A Priori


Immanuel Kant
".... . La nostra età è propriamente l'età della critica, a cui tutto deve assoggettarsi. La religione, per la sua santità, e la legislazione, per la sua maestà, le si vogliono comunemente sottrarre. Ma allora suscitano un giustificato sospetto contro di sè e non possono pretendere un rispetto non simulato, che la ragione concede solo a ciò che abbia potuto reggere al suo esame libero e pubblico." (nota di introduzione di kant alla "Critica della Ragione Pura")
  
La prima sensazione che ho avuto leggendo Kant nella sua prefazione del  trattato filosofico alla critica della ragione pura è stata quella di una associazione di idee. E per idee intendo le idee platoniche.  L'intento è quello di derimere in senso pragmaticamente filosofico il significato di ciò che viene inteso per metafisica e cioè la definizione trascendentale dell'ultrasensibile. Ma le affinità si fermano qui. L'iperuranio platonico, luogo trascendentale oltre il visibile definito come il cielo dei cieli, è sede delle idee platoniche, entità universali perfette e matrici del nostro mondo di cui gli oggetti che a lui appartengono sono solo una copia imperfetta.  L'intuizione di tale mondo è insita solo nella spirituale anima umana entro la quale sono depositate, all'insaputa del soggetto depositario, le diafane visioni delle idee. La maieutica è il procedimento con il quale, secondo la filosofia socratica di Platone, il filosofo deve estrarne la visione contenuta in  ogni essere umano.  La concezione Kantiana della conoscenza a priori, intesa letteralmente con la definizione "da ciò che viene prima",  è invece insita nell'intelletto umano e opera per il tramite della ragione pura scollegata da qualsiasi esperienza empirica. Con questo metodo Kant ne definisce anche il limite e la critica della ragione ne circoscrive il campo utilizzando il pensiero filosofico illuministico per approntare una precisa e severa autocritica. Ma tale enunciato esplicita chiaramente che la "scienza metafisica" non è esterna ed avulsa dall'uomo stesso che per il tramite del suo antropologico intelletto ne definisce "a priori" il concetto e ne determina i canoni tramite la ragione pura. Questa è l'essenza della filosofia illuministica kantiana, priva di agenti esterni eterei e onnipotenti e compresa unicamente all'interno della sfera mentale umana capace di elaborare il metodo critico che permette di dedurre i fenomeni del mondo sensibile e ultrasensibile in  modo "Incondizionato".

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