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giovedì 15 maggio 2014

Trinità Tomistica: 1x3x4

    San Tommaso d'Aquino - Immagine tratta da Famiglia Cristiana

Nella "Summa Teologica", trattato di teologia della scuola filosofica scolastica del '300, il dottore della chiesa San Tommaso d'Aquino afferma l'esistenza di Dio non solo come atto di fede, ma anche per il tramite della ragione umana a partire da ciò che induttivamente l'uomo recepisce come esperienza tangibile dagli elementi della natura e deducendone, elaborando un processo graduale di conoscenza intellettiva, la prova inconfutabile che Dio esiste. Il trattato presenta le maggiori asperità di comprensione nell'esplicazione della natura della Trinità. In sintesi Dio è l'Essere Semplice Unico Assoluto e perciò non moltiplicabile e non divisibile, ma da esso, per rivelazione, si ammettono le processioni spirituali (processioni intellettive e non sostanziali) di generazione (il Figlio e Verbo che è filiazione) e di spirazione (lo Spirito Santo che è processione di amore affettivo). Non vi è quindi nessuna dipendenza e diversità di sostanza tra Padre (Generante), Figlio (Generato) e Spirito Santo (Spirazione Passiva). Il problema però sorge sull'univocità dell'atto tenendo presente che si parla di un'unica sostanza che è Dio espresso in tre relazioni sussistenti in un'unica consistenza (un unico Dio). Si deve risolvere quindi il problema delle relazioni in quanto se il Figlio o Verbo procede dal Padre e si ha filiazione, lo Spirito Santo non può procedere (spirato) dal solo Figlio altrimenti si avrebbe un'ulteriore filiazione la cui generazione spetta invece al Padre. 
A questo punto, per chi non è avvezzo ad interpretare e comprendere il linguaggio della filosofia e della teologia, viene voglia di mandare tutto a remengo e di rinunciare a capire la questione considerandola di pura lana caprina. Mi riferisco, ad esempio, ai razionalisti (magari anche un po' agnostici) che si confortano con le certezze delle formule matematiche le cui aree di interpretazione sono ridotte ai minimi termini. Eppure il "Bue Muto", come era definito il buon San Tommaso d'Aquino dai suoi compagni di convento, risolve, suo malgrado, l'intricato problema delle persone della trinità (ovviamente sono 3) con l'applicazione di 4 relazioni che hanno, a sua insaputa, una soluzione prettamente razionale di insiemistica matematica di cantoriana memoria. Risolve il problema aggiungendo una relazione binomiale alle tre precedenti illustrate. In pratica ai tre insiemi composti ognuno da un unico elemento, Padre, Figlio e Spirito Santo, aggiunge un quarto insieme composto dalle due persone del Padre e del Figlio che per "amore" e non "generazione" (quindi non filiazione  che spetta unicamente al Padre, ma per spirazione) danno processo allo Spirito Santo.
Il "Bue Muto" ha quindi mantenuto fede alla sua fama di teologo razionalista e se avesse avuto cognizione della teoria insiemistica, avrebbe illustrato graficamente il concetto nel modo seguente:                                   
                                   
Con buona pace sia dei razionalisti matematici sia dei teologi filosofi.


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