mercoledì 13 novembre 2013
Gaia Femmina
Dipinto di Sara Landau
LE TUE LABBRA DISCHIUDONO
CON GARRUL0 SUONO
UN LUDICO CANTO
DELL’INNO ALLA VITA
ED IL SENO SINUOSO
DIFFONDE NELL’ANIMA
SENSIBILI IMMAGINI
DI VOCI PERDUTE
UN SORRISO D’INCANTO
RAPISCE L’IGNOTO
E DONA LA GRAZIA
CHE ARRECA LETIZIA
LE TUE LABBRA DISCHIUDONO
CON GARRUL0 SUONO
UN LUDICO CANTO
DELL’INNO ALLA VITA
ED IL SENO SINUOSO
DIFFONDE NELL’ANIMA
SENSIBILI IMMAGINI
DI VOCI PERDUTE
UN SORRISO D’INCANTO
RAPISCE L’IGNOTO
E DONA LA GRAZIA
CHE ARRECA LETIZIA
lunedì 11 novembre 2013
Dura Lex, Sed Lex
Nel trattatarello "De Amicizia" (Laelius) Cicerone racconta di un ipotetico dialogo tra Gaio Lelio e i suoi due generi ed ha come argomento la profonda amicizia che lo legava a Scipione Emiliano, il distruttore di Cartagine nel 146 a.c.. Cicerone dedica il dialogo al suo intimo e fidato amico Tito Pomponio Attico. Egli discerne sul valore dell'amicizia intesa come rapporto all'interno della società romana della sua epoca (44/43 a.c.), contrapponendo l'idea di amicizia intesa come legame utilitaristico propugnato dalla filosofia epicurea al significato di amicizia inteso nella sua società contemporanea. Il travisamento attuato nei confronti del significato del sentimento di amicizia nella filosofia epicurea secondo la quale, a dire di Cicerone, l'unico interesse che lega le persone è di tipo utilitaristico e non etico-morale, nasconde in realtà una visione della società romana nella cui interpretazione Cicerone afferma il dovere di impegnarsi politicamente e di attuare una rete di relazioni di amicizia nelle quale si deve trovare, oltre ad un reciproco interesse di protezione e di mutua assistenza, anche il "piacere" di prodigarsi per il bene delle persone che hanno stretto questo legame. Rimane chiaro l'intento di criticare l'amicizia in senso epicureo in quanto essa prevede il completo distacco e il totale disinteresse per la vita politica, in cui egli era molto impegnato, e l'inerzia totale delle divinità nelle umane azioni. La distorsione, messa in atto con evidente scopo politico, addita negli avversari politici, Giulio Cesare in testa come noto seguace di Epicuro, di cercare legami di amicizia unicamente a scopo di tornaconto personale, abbandonando chiunque al suo destino nel momento in cui tale tornaconto viene a mancare. Tutto questo, traslato nella nostra epoca moderna, sembrebbe di poca rilevanza se non addirittura privo di senso in quanto l'amicizia naturale, cioè senza alcun tornaconto personale, viene chiaramente distinta dal rapporto di conoscenza che sottende ad un chiaro scopo utilitaristico. Penso, ad esempio, ai dirigenti e ai militanti di uno stesso partito politico nel quale i rapporti di amicizia sono davvero rari e l'unico legame all'interno dell'istituzione partito è, o meglio dovrebbe essere, il raggiungimento di uno stesso obiettivo all'interno della società di appartenenza che condivide scelte di carattere economico, sociale, culturale ed educativo. Anche all'interno di luoghi in cui le persone si trovano a dover condividere e collaborare, loro malgrado, in uno spazio e con scopi ben precisi loro assegnati, come i legami dettati dal rapporto di lavoro, la vera e profonda amicizia è molto rara. Detto questo, si deve però porre l'accento su cosa sia veramente una "vera amicizia" ma, soprattutto, quali sono i comportamenti ed i limiti che dovrebbero essere posti a tale sentimento umano.
Per esempio, commettere una cosa ingiusta per aiutare un vero amico in un suo momento di difficoltà è lecito oppure no? In sintesi, l'amicizia vera e profonda che condivide anche ideali etici e morali, oltre che momenti di svago e piacere, deve ritenersi prioritaria rispetto a situazioni nelle quali tu dovresti comportarti male o, peggio, contro la legge per la sua difesa? Si può anteporre l'amicizia ai diritti-doveri di cittadino e della società in generale? Belle domande a cui si possono porre molti "distinguo" per i vari contesti in cui gli amici in oggetto si vengono a trovare. Nella nostra società moderna e secolarizzata purtroppo si assiste non solo a reati contro la legge al solo scopo di difendere un'amicizia (forse capibile ma non giustificabile), ma per difendere interessi comuni di varie corporazioni o ambienti economici attigui alle proprie attività e che coinvolgono familiari o amici.
Morale? Rileggiamoci il dialogo platonico "Critone". Socrate è in galera condannato a morte e mancano pochi giorni perché la sentenza venga eseguita. L'intimo e fedelissimo amico Critone espone a Socrate il suo piano di fuga: corrompere le guardie e scappare aiutato dagli amici in un altro paese in esilio volontario. Critone afferma che è una cosa giusta perché la condanna di Socrate è ingiusta e la maggior parte dei cittadini approverebbe tale fuga e, forse, anche una parte dell'autorità ateniese. Risposta di Socrate: non se ne parla nemmeno di fuggire. Io, dice Socrate, ho passato la mia vita intera alla ricerca di un comportamento che sia rispettoso della società in cui vivo ed in cui io sono parte attiva e nella quale la legge rappresenta, giustamente o ingiustamente, un codice di comportamento che deve essere uguale per tutti. Il compito di ogni cittadino è di individuare le leggi ingiuste o inique e fare di tutto per cambiarle, ma mai in ogni caso di trasgredirle. Fuggire, denuncia Socrate, per compiacere all'amicizia sarebbe come rinnegare il codice di comportamento della società a cui appartengo e quindi di rinnegare anche la mia stessa vita e sarebbe più ingiusto della stessa ingiusta legge che mi condanna: Dura Lex, Sed Lex.
Morale? Rileggiamoci il dialogo platonico "Critone". Socrate è in galera condannato a morte e mancano pochi giorni perché la sentenza venga eseguita. L'intimo e fedelissimo amico Critone espone a Socrate il suo piano di fuga: corrompere le guardie e scappare aiutato dagli amici in un altro paese in esilio volontario. Critone afferma che è una cosa giusta perché la condanna di Socrate è ingiusta e la maggior parte dei cittadini approverebbe tale fuga e, forse, anche una parte dell'autorità ateniese. Risposta di Socrate: non se ne parla nemmeno di fuggire. Io, dice Socrate, ho passato la mia vita intera alla ricerca di un comportamento che sia rispettoso della società in cui vivo ed in cui io sono parte attiva e nella quale la legge rappresenta, giustamente o ingiustamente, un codice di comportamento che deve essere uguale per tutti. Il compito di ogni cittadino è di individuare le leggi ingiuste o inique e fare di tutto per cambiarle, ma mai in ogni caso di trasgredirle. Fuggire, denuncia Socrate, per compiacere all'amicizia sarebbe come rinnegare il codice di comportamento della società a cui appartengo e quindi di rinnegare anche la mia stessa vita e sarebbe più ingiusto della stessa ingiusta legge che mi condanna: Dura Lex, Sed Lex.
giovedì 17 ottobre 2013
Stelle di Quarks
LA STELLA RX J185635-3754
Non c'è ancora una prova certa, ma sembra che tra lo stadio di una stella a neutroni, massa limite di Tolman-Oppenheimer-Volkoff (TOV) che si trova nella fascia di stelle con massa compresa tra 1,5 e 3 masse solari, e un buco nero ci sia lo stadio di stella di quark. L'appassionato romanzo dell'astrofisica riserva sempre nuovi scenari. La cosa però ancora più affascinante è che le tre tipologie di quark che sono liberi all'interno di una stella di quark, detta stella strana (dall'inglese strange), producono un unico gigantesco nucleo neutronico formato da quark up, quark down e quark strange (eccolo!) , cioè un enorme nucleo atomico neutro. Per enorme s'intende ovviamente una dimensione astronomica dell'ordine della grandezza di una stella. L'infinitamente piccolo della materia subatomica riproduce se stesso nella titanica scala astronomica per il tramite della terrificante e, in parte, misteriosa forza della gravità.
Proviamo a fantascientificare (verbo neologistico dato dal verbo fantasticare associato al sostantivo scienza) e mi domando: se l'universo fosse un enorme acceleratore di macro particelle? Uno spazio torico in cui gas e materia in espansione fossero prodotti da forze colossali la cui origine è a noi sconosciuta (causa del Big Ben tanto menzionato) ed il cui collante (e collassante) fosse la forza gravitazionale? Chi poi avrebbe costruito questo acceleratore universale (o multiversale?). Qui si trova, per ora, il limite della scienza ed inizia la disciplina filosofica nello specifico settore ontologico (inteso come origine degli enti esistenti). Resta comunque, senza entrare nella sottile e speculativa filosofia esistenziale, un impressionante parallelismo tra infinitamente piccolo ed infinitamente grande. Ecco perché gli scienziati studiosi della fisica della materia atomica dell'infinitamente piccolo si accaniscono a spaccare le varie particelle di cui essa é composta cercando di scoprire (e di riprodurre) le leggi della materia dell'infinitamente grande. Riusciranno i nostri eroi (in senso tecnico) a scoprire finalmente il mattone primordiale della materia? In modo speculare, riusciranno i nostri astrofisici a capire cos'é la materia oscura che sembra abbondare in maniera preponderante nell'intero universo? La gara a chi scopre per primo la "materia mancante" é già iniziata da un bel pezzo, ma la cosa curiosa é che forse solo assieme, all'unisono, scopriranno l'arcano del mistero. Quando? Io spero: prossimamente sui nostri schermi.
martedì 15 ottobre 2013
Per Non Dimenticare
Dipinto di Maxfield Parrish
by Eugenio Acran
Ecco riappare il ricordo
S'apre da un aspido cardo
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S'apre da un aspido cardo
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Un paesaggio riflesso nell'acqua
S'increspa in fatue immagini
Che il logorio del tempo trasforma
In diafane visioni fallaci
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Rumori lontani e distorti
Sibilano nelle notti oscure
Suscitando insonni paure
Di cui rimane una labile traccia
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Un'esile nenia onirica
Flebile bisbigliar di voce
Da un roco anfratto umido
Da un roco anfratto umido
Si espande nel silenzio tacito
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Un girotondo di liriche danze
Cullano le mie rimembranze
by Eugenio Acran
lunedì 7 ottobre 2013
Vette Irraggiungibili
Art Tatum
Chi suona il pianoforte (anche per hobby e maledettamente male come me) e ascolta per la prima volta l'inaccessibile virtuosismo artistico del pianista Art Tatum pensa solo ad una cosa: non toccare mai più una tastiera!
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=D9Cs_zb4q14
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=4BTw6epdq7g
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=MNp-ldlnf5s
http://www.youtube.com/watch?v=GLYT3cPA5T8&feature=player_detailpage
Chi suona il pianoforte (anche per hobby e maledettamente male come me) e ascolta per la prima volta l'inaccessibile virtuosismo artistico del pianista Art Tatum pensa solo ad una cosa: non toccare mai più una tastiera!
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=D9Cs_zb4q14
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=4BTw6epdq7g
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=MNp-ldlnf5s
http://www.youtube.com/watch?v=GLYT3cPA5T8&feature=player_detailpage
giovedì 19 settembre 2013
Amico Fedele
A gatto Pompeo fuggito per amare e tornato per amore
Bussò una sera portato dal vento
Un sudicio micio dal manto d'argento
Aveva gli occhi color della giada
E nera la fame del gatto di strada
Il pelo malconcio e la zampa azzoppata
Saziò la sua pancia e passò la nottata
Fuggendo il destino e vedendosi morto
Restò nei paraggi cercando conforto
La sorte gli diede una grande fortuna
Trovare una casa con tanto di affetto
Per tetto non stelle e nemmeno la luna
Ma una piccola tana con un soffice letto
Lo splendido micio dagli occhi di giada
Incontrò la sua fine sull'orrida strada
Il corpo straziato e lo sguardo ormai spento
Bussò per morire e tornare nel vento
By Eugenio Acran Marzo 2005
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