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mercoledì 4 settembre 2013

L'Indimostrabile Trascendenza Del Genio

Srinivasa Aiyangar Ramanujan 
Perché la nostra società così avanzata nelle scienze e nelle tecnologie non è in grado di dare maggior risalto e risonanza planetaria al genio? Perché la società commercializzata e consumistica non sa valorizzare anche economicamente il genio di molte persone dotate sicuramente di una capacità intellettuale superiore? Anzi, per paradosso, persone normalmente intelligente (ma spesso ignoranti) riescono a trasformare il prodotto della genialità altrui in usi commerciali ad alta redditività propria senza che il soggetto che le ha pensate, formulate e dimostrate ne tragga alcun vantaggio. Il modello di comunicazione dei media come TV, giornali, radio, internet, ma anche il medesimo apparato educativo risalta più l'apparenza che la sostanza. Si premia di più l'uso commerciale delle idee che i soggetti che hanno elaborato le applicazioni che poi hanno permesso di raggiungere tali successi. A volte si ha l'impressione che l'arte, avulsa dalla scienza, sia la materia alla quale l'uomo debba riconoscere il massimo della valenza monetaria. Attori, pittori, registi, stilisti, scrittori (spesso non molto intelligenti), presentatori, dj, cantanti, ballerini, cabarettisti e altri ancora, guadagnano una montagna di soldi come prodotto di uno star system che concentra tutto il suo potenziale economico sulla "mercanzia" di queste categorie di persone. Qualcuno mi dirà: "E' la legge dell'economia capitalistica, bellezza". Sicuro e incontrovertibile, ma se qualcuno andasse ad approfondire che valore esprimono gli scienziati ricercatore che enunciano nuove scoperte scientifiche nei campi delle scienze matematiche, fisiche, chimiche, biologiche, mediche, ingegneristiche, astronomiche ecc., proverebbe una grande delusione dal punto di vista economico personale in relazione al dispendio di energie e di fatiche che i soggetti in questione hanno profuso per il raggiungimento delle loro scoperte. Un senso di giustizia sociale dovrebbe permettere ad ogni scienziato di applicare una royalty ogni qualvolta una sua scoperta viene applicate nel mondo civile. Invece il massimo riconoscimento scientifico è dato dal premio Nobel (una tantum) che certo lascia insoddisfatto chi poi ha contribuito lo stesso al raggiungimento di importanti scoperte scientifiche e tecnologiche ma senza alcun tangibile riconoscimento.
Bisognerebbe però apportare anche una sostanziale modifica al nostro sistema educativo per poter rappresentare ed esaltare con maggior forza le vere "Stars" della nostra società civile: i ricercatori e gli scienziati. Tale risultato si ottiene però con scelte politiche che valorizzino lo studio delle scienze anche con una diversa ridistribuzione dei redditi. Si deve evidenziare quale importanza hanno nella storia dell'uomo le scoperte scientifiche che hanno permesso la sconfitta di numerose malattie, la conquista dello spazio, la sicurezza nel lavoro, l'utilizzo dell'energia, la velocizzazione dei trasporti e tutto il progresso tecnologico e scientifico in senso lato.
La foto sopra ritrae un famoso genio matematico indiano tamil morto a solo 33 anni (età fatidica!) negli anni venti del secolo scorso. Ramanujan è, secondo alcuni, il più misterioso e acuto genio che le scienze matematiche abbiano forse mai prodotto finora. Si è dubitato sul metodo da lui seguito adottato per le sue geniali formulazioni matematiche che lasciarono stupiti molti matematici occidentali del suo tempo. Ha lasciato parte consistente dei suoi studi su tre quaderni utilizzando un metodo non sempre organizzato e senza le dimostrazioni dei risultati raggiunti. Questo ha dato adito ai suoi critici per dedurre che forse non era in grado nemmeno lui di dimostrare ciò che aveva formulato. Se anche ciò fosse, rimane il fatto che Ramanujan ha formulato teoremi e scoperte sulla proprietà, sulle funzioni e sulle serie dei numeri ottenendo importanti risultanti anche nello studio dei numeri primi. Questo ragazzo, genio mistico orientale, è stato un anello fondamentale per le applicazioni della matematica moderna. A questo punto, al nostro prototipo di "homo pecunie" sorge subito una domanda: "quanti soldi ha fatto con le sue scoperte?". Niente: è morto giovane e quasi in miseria. Ci vorrebbe un poderoso testo con annesse formule per spiegare al nostro "homo pecunie" che i risultati raggiunti dal genio indiano sono all'interno di un'infinità di applicazioni che lui utilizza tutti i giorni per fare soldi, ma già alle prime righe di spiegazione egli sarebbe incapace di comprenderne una benché minima parte. Nulla di personale. Forse la stragrande maggioranza delle persone non sarebbero in grado di capire la valenza di tali teoremi e formule, ma sono sicuramente in grado di capirne la portata. Vorrei un mondo con meno pupi e ballerine e più Ramanujan da ammirare ed applaudire.

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